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Gli abbracci sono un posto perfetto in cui abitare.
L'abbraccio
Ci sono persone che abbracciano con il corpo, altre con le mani, con le parole, con lo sguardo, e qualcuno con tutto quello che si può.
L’abbraccio sembra essere un gesto culturale, prima ancora che personale, legato alla condotta e alle abitudini sociali. Eppure, mai come in questo particolare momento storico, gli dedichiamo tanta attenzione. L’abbraccio, al tempo del virus, ha il profumo del contagio e del pericolo, della paura, del peccato.
Ci sono, adesso, abbracci inibiti dalla distanza e abbracci vissuti come trappole, nel chiuso delle stanze. Ci sono figli lontani dai genitori, amanti divisi e fidanzati inconsolati. Drammi che hanno a che fare con la malinconia, la mancanza, lo schiaffo.
Proprio per questo vogliamo ricordare gli abbracci che profumano di vita. Non importa quali mezzi utilizzino per arrivare, l’importante è che trovino una strada. Così che anche nella distanza possono giungere a destinazione.
L’ormone delle coccole
Ci sono persone più fisiche di altre. Persone che cercano il contatto e altre che lo rifuggono. Oltre che cultura, potrebbe trattarsi di una questione chimica, ci dicono gli scienziati. La causa potrebbe essere una deficienza di ossitocina.
L’ossitocina è l’ormone delle coccole, per esteso l’ormone dell’amore e anche ormone della fedeltà perché lavora sul senso di appartenenza. Gioca un ruolo fondamentale durante il parto e l’allattamento – favorisce le contrazioni e la produzione del latte materno – e nelle relazioni amorose oltre che sociali, garantisce la fiducia nell’altro, crea attaccamento.
Si sviluppa con gli abbracci- ricordiamo che il cervello è un organo plastico che può essere educato – che abbiamo imparato. Ce lo raccontano gli abbracci che rifuggiamo.
Gli abbracci e le coccole ne aiutano la produzione. Abbraccio dopo abbraccio, esattamente come fa una madre verso il suo piccolo o un mammifero verso il suo cucciolo, chiunque può tornare a sentire quella vertigine di sentirsi a casa abbandonato tra le braccia dell’altro. Perché l’amore porta amore.
Se abbiamo la possibilità allunghiamo per primi le braccia verso il corpo di chi amiamo, stringiamolo. Se siamo meno fortunati, specialmente adesso, affiniamo la voce e le parole, le premure, la presenza, il pensiero dichiarato, la scrittura, la musica, le poesie, le risate e le canzoni.
L’abbraccio che cura
L’abbraccio è una cura, un rimedio per l’anima.
L’abbraccio è tenere tutto il mondo tra le dita.
L’abbraccio del palato
Ci sono cibi più preziosi di altri, quelli che a prepararli comunicano più cura e più amore. I cibi che impastiamo la domenica, quelli per cui ci prendiamo il tempo lungo di un passaggio. Sono i cibi avvolgenti, dove gli ingredienti tra di loro si miscelano e si abbracciano. Una pasta di strudel che abbraccia le mele, una crêpes che protegge la nutella. Sono le pietanze più profumate, quelle che lasciano la scia e colorano di rosa la memoria.
Vogliamo dedicarvi le nostre ricette dell’abbraccio con tutto il nostro, in questi giorni, amore. Cercatele nel nostro blog e tra le esperienze di myTrentina e intanto cullatevi con questa tempura di asparagi bianchi in salsa piccante.