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La figura del Trentino è poligona; potrebbe assomigliarsi, ad un cuneo colla punta smussata, o forse meglio, specialmente se si tien conto dell’andamento del limite nordico, a due ali di farfalla.
Vallarsa: un areale del Trentino poco noto eppure importante, ricco di bellezza e storia. Questo nome evocativo richiama un passato remoto anche se l’origine del toponimo non è certa; forse legato all’antico popolo retico e quindi alla parola “ars” che vuol dire “ripido”, e di certo non riferibile all’arsura vista la ricchezza d’acqua di questa zona. Perché sì, stiamo parlando di una valle scoscesa, ripida per l’appunto, caratterizzata da corsi d’acqua e laghi, che da Rovereto porta verso il Gruppo del Carega e verso il Pasubio. Ma la Vallarsa, oltre a questi due monti mitici e amatissimi dagli appassionati, offre anche tanto altro: accoglienza, servizi, natura ed esperienze per soddisfare sia le esigenze dei cultori del trekking, di scalate e mountain bike, sia quelle degli amanti della storia o delle famiglie alla ricerca di località originali e interessanti. Quindi con questa breve carrellata, vi spiegheremo perché sì, vale proprio la pena esplorare questa zona!
Verso le Piccole Dolomiti e il Carega
Scendendo dalla Vallarsa verso il confine tra le province di Trento e di Vicenza – e poco oltre anche di Verona -, sarà possibile unire in uno sguardo il Carega e il Pasubio, e più in generale le Piccole Dolomiti, una catena montuosa di sontuosa bellezza tutta da vivere e da esplorare, anche se non vanta le quote di altri grandi massicci del Trentino (da qui l’appellativo “Piccole”). Ma è il nome stesso che spiega la natura di questa catena, fatta cioè di roccia Dolomia e quindi parente stretta delle “grandi” Dolomiti propriamente dette. Il rinomato Gruppo del Carega, parte integrante delle Piccole Dolomiti, raggiunge le quote più alte con Cima Carega a 2.259 m.s.l.m.
Nella loro straordinaria complessità, al crocevia tra tre province, le Piccoli Dolomiti offrono variegate via di accesso, offrendo anche all’escursionista non sportivo e con meno esperienza, la possibilità di accedere alle cime più alte e di godere di straordinari panorami, a volte capaci di svelare – nelle giornate più limpide – il mare Adriatico e gli Appennini. Tra i tanti punti di appoggio, impossibile non citare il famosissimo rifugio “Mario Fraccaroli” (2230 m) presso Cima Carega.
Verso il Pasubio, sulle orme di Cesare Battisti
Il monte Pasubio congiunge le Piccole Dolomiti all’altopiano di Folgaria. Da austero sorvegliante della Vallarsa, fu il testimone nel corso della Prima Guerra Mondiale di aspri combattimenti tra l’esercito italiano e austriaco. Su una delle sue vette (oggi chiamata Monte Corno Battisti) furono catturati nel corso del 1916 gli alpini Cesare Battisti e Fabio Filzi, eroi e simboli dell’irredentismo. Esplorare il Pasubio, dal versante trentino a quello vicentino, vuol dire quindi ripercorrere il teatro di aspre battaglie (in particolare legate alla famigerata Strafexpedition), ma all’interno di un ambiente naturale a dir poco spettacolare. La Vallarsa è un ottimo punto di partenza per raggiungere il Pasubio e per dedicarsi ad alcuni sentieri particolarissimi, come la famosa Strada degli Eroi: percorso che unisce il rifugio Achille Papa al Pian delle Fugazze, parte del sentiero Europeo E5 e del Sentiero della Pace.
Tante soluzioni anche per le famiglie
Anche i camminatori più incalliti dovrebbero valutare le proposte culturali della Vallarsa, affascinanti e variegate:
- Il Museo della Civiltà contadina di Vallarsa
Grazie ad un magistrale lavoro di tutela e conservazione, sarà possibile vedere e vivere la quotidianità dell’agricoltura e della società rurale dei primi anni del XX secolo. - L’Eremo di San Colombano
Abitato già attorno al 700 d.C., l’eremo di San Colombano si trova su uno strapiombo e si raggiunge tramite una scalinata scavata nella roccia. Dedicato ad un Santo cavaliere che sconfisse un drago. Un luogo mistico e suggestivo, da vedere. - Il Forte Pozzacchio a Trambileno
Fortezza austro-ungariche su più livelli interamente scavati nella roccia; grazie al recente restauro, è completamente visitabile ed offre impagabili panorami. - Cascate e laghetti per rilassanti pic-nic
A poca distanza l’uno dall’altro, tanti piccoli tesori naturalistici: le cascate del Leno, i cervi di Camposilvano, il laghetto dei Poiani e la diga degli Speccheri, daranno belle soddisfazioni alle famiglie in cerca di relax all’aria aperta, ai cultori della genuina ospitalità delle malghe e anche agli appassionati di pesca sportiva…
Allora, che ne dite? Vi abbiamo incuriosito? Un ultimo suggerimento: se, come speriamo, avete aggiunto la Vallarsa alla lista delle gite da fare, prestate attenzione anche al Sentiero della Pace che abbiamo citato parlando del Pasubio. Per saperne di più, cliccate qui.
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Foto in copertina:
Forte Pozzacchio | Fototeca Trentino Sviluppo SpA – cr. Carlo Baroni