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Sono pietre o sono nuvole? Sono vere oppure è un sogno?
Eleganti e maestose, le Pale di San Martino dominano letteralmente il paesaggio che le circonda e sono il gruppo montuoso più esteso e imponente delle Dolomiti. Le sue cime, alcune delle quali superano i tremila metri, formano una corona circolare che delimita un vasto altopiano di pura roccia calcarea, puntellata qua e là da potentille, raponzoli, papaveri gialli, sassifraghe, genziane e stelle alpine.
Il mitico Cimone
Le Pale, conosciute anche con il nome di Dolomiti di Primiero, si estendono su una superficie di circa 240 chilometri quadrati, tra il Trentino orientale e la provincia di Belluno, in una zona che comprende la valle di Primiero, la valle del Biois e l’Agordino. L’elemento più caratteristico delle Pale è senza dubbio il Cimon della Pala, anche conosciuto semplicemente come Cimone. Nonostante sia superato in altitudine dalla cima Vezzàna (di pochi metri), il suo profilo spigoloso e slanciato l’ha reso una delle più celebri vette del Trentino, tanto da essere definito il Cervino delle Dolomiti. Altre vette famose sono Cima Rosetta, Cima della Madonna, Sass Maor, Mulaz e Cima Canali.
Culla dell’alpinismo europeo
L’alpinismo sulle Pale di San Martino inizia nella seconda metà dell’Ottocento, con le prime esplorazioni di pionieri inglesi e austriaci, tra cui John Ball e gli alpinisti viennesi della scuola di Emil Zsigmondy. La prima ascensione della Cima della Vezzana risale al 1872. Nei decenni successivi, guide locali come Michele Bettega e Bortolo Zagonel affiancarono celebri scalatori italiani e tedeschi in imprese sempre più ardite. Il Novecento segnò l’epoca delle grandi vie classiche, mentre oggi le Pale continuano ad attrarre escursionisti e arrampicatori grazie alla loro bellezza selvaggia e alle spettacolari vie ferrate.
Perla del parco di Paneveggio
La parte del massiccio che si estende nel Trentino orientale, rientra nel territorio del Parco Naturale Paneveggio – Pale di San Martino, area particolarmente ricca di numerosi itinerari escursionistici, come il sentiero in Val Canali che attraverso una delle più suggestive vallate alpine del Trentino. L’estate è il periodo ideale per avventurarsi nel parco al cospetto delle Pale, scoprendone le innumerevoli bellezze naturali, le diverse specie di fiori e piante, gli animali che vi abitano.
Qui altre informazioni:
Scopriamo l’incanto del Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino
Alcune curiosità sulle Pale di San Martino
- Il termine “Pala” veniva utilizzato localmente per indicare le zone erbose e i pendii situati alla base della catena montuosa.
- Il Gruppo delle Pale presenta una notevole ricchezza botanica, dovuta alla storia glaciale di questi luoghi, all’acidità del terreno e alla particolare morfologia.
- Cima Vezzàna (3192 m) è raggiungibile con un sentiero poco tecnico, ma abbastanza faticoso; in compenso, offre un panorama mozzafiato.
- Dalla cima Fradusta (2939 m) scende l’omonimo ghiacciaio che termina in un piccolo lago proglaciale a quota 2650 metri. In questo punto il 10/02/2013 si è registrata la più bassa temperatura in Italia, quella di -49,6 °C.
- L’Altopiano delle Pale sembra aver ispirato lo scrittore bellunese Dino Buzzati, nell’ambientazione del suo famoso romanzo “Il Deserto dei Tartari”.
Da dove ammirare le Pale di San Martino
Ecco alcuni suggerimentI:
- Balcone sulle Dolomiti UNESCO: questo punto panoramico, presso l’Alpe Tognola, offre una vista mozzafiato sulle Pale e le catene circostanti.
- Baita Segantini: la baita, con le Pale sullo sfondo, è uno dei punti più fotografati delle Alpi.
- Funivia del Rifugio Rosetta: consente un facile accesso all’altopiano, offrendo la possibilità di ammirare le cime da un’altra prospettiva.
- Val Canali: da qui si possono ammirare le Pale, inclusi i sentieri e i rifugi nel cuore delle montagne.
- Lago di Calaita: il lago riflette le cime, creando uno spettacolo di luci e colori.
- San Martino di Castrozza: il paese offre una vista privilegiata sul gruppo montuoso.