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La vita dovrebbe essere come una pista di pattinaggio, se cadi trovi sempre qualcuno pronto a rialzarti…
Indossare un paio di pattini e andare a divertirsi per qualche ora sul ghiaccio è decisamente un’attività per tutti. Si può iniziare fin da piccolissimi, già all’asilo, e poi andare avanti per sempre, considerato che l’impegno fisico e atletico è decisamente relativo. Poi, ovviamente, c’è l’agonismo, suddiviso in quattro grandi aree: artistico, hockey, velocità e curling. Il Trentino da decenni è fortissimo nella velocità e nel curling, mentre i cugini altoatesini sono tradizionalmente maestri nell’artistico e nell’hockey.
I primi pattinatori erano scandinavi
Si dice che nei Paesi scandinavi si pattinasse già nel 3.000 a.c. Poi ci sono le immagini dei canali olandesi ghiacciati e dei campi dove i nobili potevano scivolare con eleganza. E ancora i laghi canadesi o delle regioni alpine sui quali si poteva correre in equilibrio sulle lamine. Senza dimenticare le scene dei film o i libri, con la storia dei Pattini d’argento che ha fatto sognare tante generazioni o il giovane Holden che va con l’amica Sally a pattinare nel centro di New York. Scivolare sul ghiaccio è rilassante e permette di stare insieme. Il pattinaggio non è un’attività particolarmente costosa: i pattini costano poche decine di euro, ma si possono sempre noleggiare, e l’ingresso nei vari palazzetti varia indicativamente tra i 3 e i 6 euro. Per il resto non serve un abbigliamento particolare, se non i guanti che sono sempre utili in caso di cadute.
Una tradizione radicatissima in Trentino
Sul dove pattinare, negli ultimi anni le possibilità si sono diradate. Nelle città e nei centri turistici maggiori esistono gli appositi palazzetti, ma quelli che sono venuti a mancare nel tempo (per le temperature, certo, ma anche per ragioni di sicurezza) sono i campetti, spesso all’interno degli oratori, che nella stagione invernale, almeno da dicembre a febbraio, si trasformavano in piastre di ghiaccio, utilissime per chi volesse imparare e muovere le prime curve sulle lame. Basti pensare che a Trento città si potevano sfruttare i pattinaggi di Piedicastello, Cristo Re, Santa Maria, Santissimo, San Giuseppe, ai quali aggiungere quelli dei vari sobborghi. E poi, almeno fino ai divieti emessi dai sindaci a partire dagli anni novanta, una volta si poteva correre sui pattini anche su molti laghi del territorio. Un’esperienza bella e poetica, ma anche pericolosa e quindi vietata. Anche perché, con il riscaldamento climatico ormai sono pochi gli specchi d’acqua che gelano in inverno e, se lo fanno, lo spessore del ghiaccio è di pochi millimetri.
Dove pattinare oggi
Ma tornando a noi, e quindi ai nostri giorni, ecco l’elenco delle principali strutture trentine in cui andare a pattinare sul ghiaccio quest’inverno. Ce n’è per tutti i gusti: dagli stadi super attrezzati alle piastre openair.
- Pattinaggio a Transacqua
- Stadio del ghiaccio di Pinzolo
- Palaghiaccio Cavalese
- Piastra per pattinaggio Pergine – Canezza
- Stadio del ghiaccio Pergine
- Pattinaggio Lago di Lavarone
- Pattinaggio Madonna di Campiglio
- Pattinaggio Pineta Ice
- Stadio del ghiaccio di Trento
- Ice Rink Pinè
- Piastra per pattinaggio su ghiaccio di Coredo
- Palaghiaccio Canazei
- Stadio del ghiaccio Andalo Life
- Pattinaggio Brentonico – San Valentino
- Pattinaggio su ghiaccio a Tremalzo
- Stadio del ghiaccio Malè
- Palasmeraldo Fondo
- Palaghiaccio Folgaria
- Campo pattinaggio San Martino di Castrozza
- Pattinaggio all’aperto lago di Tesero
- Palacurling Cembra
Allora, cosa ne dite? Non vi è venuta voglia di correre in Trentino per trascorrere qualche ora di assoluto divertimento sul ghiaccio? Noi nel frattempo vi prepariamo qualche altra gustosa news sulle tante attrazioni delle nostre bellissime montagne.