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It’s time, it’s time, it’s time!
Un viaggio intorno al mondo della sostenibilità climatica, sociale ed economica a passo di danza. È quello che accade a Rovereto, in questi primi giorni di settembre, grazie al festival “Oriente Occidente” che da oltre quarant’anni è uno dei più importanti eventi europei della danza contemporanea. Il tema del festival di quest’anno si collega direttamente a quello dello scorso anno, ovvero Mediterranei, il cui obiettivo era di dare visibilità alle emergenze sociali e climatiche dei nostri mari, tornati ad essere un baricentro di equilibri mondiali. Il titolo dell’edizione 2023 è “It’s time, It’s time, It’s time!” (è ora, è ora, è ora!) citazione dal discorso pronunciato dall’attivista ugandese Vanessa Nakate all’apertura della conferenza Youth4Climate nel settembre 2021, a Milano. Gli argomenti ai quali gli artisti della danza daranno forma e movimento saranno dunque le migrazioni, la giustizia sociale, i diritti delle donne e le catastrofi climatiche. Alcuni nomi? Uno tra i coreografi più ammirati, Marcos Morau, apre il Festival presentando in anteprima mondiale il suo ultimo lavoro. C’è Sharon Fridman, artista di origine israeliana, che porta a Rovereto un duetto di danza interpretato da un artista diversamente abile e da uno normodotato. Merita un cenno anche Dorothée Munyaneza, coreografa danzatrice e cantante ruandese-britannica, che mette in scena le difficili relazioni tra violenze di genere e di etnia. E poi tanti, tanti altri ancora.
Tutta la città è coinvolta
Domanda d’obbligo: dove ha luogo il festival? In vari luoghi. Dall’Auditorium Fausto Melotti, spazio destinato a ospitare diversi tipi di eventi culturali (concerti di musica classica, proiezioni cinematografiche, musica, teatro e danza) allo storico Teatro Zandonai, recentemente restaurato dal Comune di Rovereto per riportarlo agli antichi splendori, passando per vari spazi aperti della città. Persino il Mart è coinvolto nel fitto calendario di esibizioni che coinvolgono compagnie e artisti da tutto il mondo. Sotto l’iconica cupola di Mario Botta, nel tempio dell’arte moderna e contemporanea, sono in programma workshop, spettacoli, dibattiti e incontri con personalità di primo piano del mondo culturale internazionale. E non potevano mancare rappresentazioni itineranti nelle strade e nelle piazze della città, in particolare in Piazza Erbe, che per sua vocazione naturale è un perfetto luogo d’incontro e di esposizione.
Il momento ideale per venire a Rovereto
L’inizio di settembre è un periodo perfetto per trascorrere a Rovereto una breve vacanza culturale prima della completa ripresa della quotidianità. Oltre al festival la città ha molto altro da offrire. Tra le altre consigliamo la visita dell’unico museo fondato da un futurista, La Casa d’Arte Futurista di Fortunato Depero, situato a pochi passi dal Castello. A Rovereto, divenuta famosa come Città di Pace, risuona poi la Campana dei Caduti, realizzata fondendo i cannoni delle nazioni belligeranti nella Prima Guerra Mondiale. È una meta veramente suggestiva, e non solo per il significato che rappresenta, ma anche per lo splendido panorama che si può godere dalla cima del colle in cui si trova. Accanto alla campana c’è il Museo Italiano della Guerra, un percorso conoscitivo di donne e uomini tra Ottocento e Prima Guerra Mondiale. Un’ultima segnalazione è l’ottocentesca Manifattura Tabacchi trasformata in moderno contenitore di startup dedicate alla sostenibilità: un vero e proprio incubatore green dedicato al futuro della città.
Cosa ne dite di visitare Rovereto per ammirare l’incontro della danza contemporanea con i valori della sostenibilità, scoprendo al contempo la vivacità di una città senza tempo?
Vi aspettiamo!
E per ulteriori informazioni potete consultare https://www.orienteoccidente.it/ e https://www.visittrentino.it
Foto copertina:
Stefano Tè | Teatro dei Venti | Moby Dick | ph_Giancarlo De Luca
Grazie a Oriente Occidente Impresa Sociale – Ets per la collaborazione!