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Non si ricordano i giorni, si ricordano gli attimi.
Lo sapete qual è l’origine della parola “panorama”? Nasce dai termini greci pan, che vuol dire tutto, e horama, che vuol dire visione. Si potrebbe pensare quindi che sia una parola antica… E invece no! La sua storia è molto recente perché fu coniata verso la fine del ‘700 da Robert Barker, un intraprendente ritrattista e inventore irlandese che fece costruire una sala rotonda, circondata da una tela di grandissime dimensioni, sulla quale era dipinta fedelmente una veduta a 360°. L’idea ebbe enorme successo e venne riproposta in molte città europee. Anche quello di cui vi parliamo oggi è un panorama a 360° di grande effetto ma, a differenza della sala di mr. Barker, è autentico al 100% e si trova qui in Trentino.
Una terrazza naturale in una posizione unica
Nella nostra provincia ci sono diverse montagne che superano i 3000 metri. Da queste cime i panorami sono strepitosi, e chiunque vi sia salito lo può confermare. Ma ci sono altre vette, meno alte e molto più accessibili, che grazie alla loro particolare posizione offrono una veduta a 360° che lascia letteralmente a bocca aperta. Il monte Casale è una di queste terrazze naturali alle quali ci piacerebbe dare le due stelle del Touring Club. Siamo a cavallo tra il Bleggio Inferiore, dove c’è Comano Terme, e la valle del Sarca, in quella zona del Trentino in cui si coltivano le nostre prelibate susine di Dro.
Decine e decine di montagne e ben sette laghi
Il monte Casale non si distingue per particolare bellezza o imponenza. Il suo punto di forza è che dai suoi 1632 metri ci offre un colpo d’occhio strepitoso, una veduta a volo d’uccello che arriva ad abbracciare gran parte del Trentino e anche oltre. Dalle Dolomiti di Fiemme e Fassa al Bondone, dal Pasubio con le Piccole Dolomiti al Baldo, dalle Alpi Ledrensi al Gruppo dell’Adamello, dalla Presanella all’Ortles, dal Gruppo di Brenta alla Paganella. In basso si ammirano le Valli Giudicarie, l’altipiano di Ranzo e Margone e l’antica frana delle “Marocche di Dro”. Ma la sorpresa più emozionante, per chi raggiunge senza troppa fatica la sua cima, è che solo girando lo sguardo si possono vedere contemporaneamente il lago di Molveno, quello di Santa Massenza e Toblino con il suo magnifico Castello, il lago di Cavedine e, in fondo, il lago di Garda. E se poi si è osservatori attenti si riescono a vedere anche il lago di Nembia e il lago di Terlago! Sette laghi in una sola veduta, non è straordinario?
Periodi migliori: la primavera e l’autunno
La salita al Monte Casale è uno dei percorsi classici della zona, da fare almeno una volta l’anno, possibilmente in primavera o in autunno, quando i colori forti e vivaci esaltano la natura circostante. A maggio, in particolare, la natura si risveglia e la fioritura sembra il quadro di un grande artista. Salendo lungo il grande prato che porta alla cima, di qua e di là si vedono il tulipano di montagna, l’orchidea, la peonia officinale, le genziane, il croco, il giglio martagone, il rododendro rosso, il nontiscordardime, la ginestra stellata, l’asperula, il mirtillo rosso, l’arnica di montagna, l’erica erbacea e lo spinacio alpino. Una vera gioia per i sensi, prima della grande veduta dall’alto!
Siamo certi di aver stimolato la vostra curiosità e siamo pronti a rispondere alla vostra prossima domanda: come si fa a raggiungere la cima del Monte Casale? Ecco il link alla pagina di myTrentina.it dove potete trovare tutte le informazioni relative al percorso. Se non siete ancora iscritti ecco un buon motivo per farlo!
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Foto copertina:
Cr. Marco Simonini – APT Terme di Comano – Dolomiti di Brenta
Foto post:
Cr. L. Bortolotti – APT terme di Comano – Dolomiti di Brenta