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Darei mille libri per correre veloce come te.
La Marcialonga più che un evento è un mito. Una granfondo tra le più conosciute al mondo ed una festa che coinvolge un’intera comunità, dai bambini e dalle maestre delle scuole materne fino ai pensionati e ai lavoratori di tutte le categorie. Sono oltre 1300 i volontari che ogni anno partecipano con passione e dedizione all’organizzazione della gara, ed è grazie a loro se ogni anno tutto ciò può avere luogo, l’ultima domenica di gennaio. Ma chi avrebbe scommesso cinquant’anni fa che in una delle zone più belle e più turistiche del Trentino avrebbe potuto nascere un evento sportivo così popolare, sentito e amato da tutti gli abitanti del territorio, pronti a mobilitarsi in massa per accogliere sportivi provenienti da tutto il mondo? Forse nessuno, tranne un gruppo di quattro amici.
L’incredibile scommessa di 4 amici
Siamo alla fine gli anni ’60. Alle Olimpiadi di Grenoble del 1968, il fondista fiemmese Franco Nones è medaglia d’oro nella 30 km: è il primo campione olimpico italiano della storia dello sci di fondo. Il momento è magico: gli sportivi e gli appassionati italiani di sci nordico sono galvanizzati da questo trionfo. Il 2 marzo 1969, Giulio Giovannini e Roberto Moggio partecipano in Svezia alla leggendaria Vasaloppet, la più famosa gara di fondo del mondo. L’anno dopo Giulio partecipa di nuovo, e questa volta è con Mario Cristofolini e Nele Zorzi. Al ritorno tutti e quattro gli amici si riuniscono e lanciano la folle idea: ma perché non la facciamo anche noi una Vasaloppet, qui in Trentino? Al nome ci pensa Roberto, che ha una felicissima intuizione: Marcialonga. Poi c’è la ricerca del luogo più adatto… alla fine si decide per le valli di Fiemme e di Fassa, che sono la patria di tanti campioni italiani di fondo. E infine c’è da mobilitare sponsor, risorse, supporter e soprattutto tanti volontari.
Grande successo già alla prima edizione
Ma come abbiamo già ricordato, per lo sci di fondo italiano il momento è propizio e siamo anche al 50° anniversario della nascita della Federazione Italiana degli Sport Invernali. Sta di fatto che il 7 febbraio 1971, alla partenza della prima edizione, c’è la RAI, ci sono i primi sponsor, c’è la preziosa collaborazione della Polizia e della Guardia di Finanza, ci sono ben 3 elicotteri, 2 gatti delle nevi, 10 motoslitte, 10 ambulanze, 20 pullman per il trasporto dei concorrenti e ci sono soprattutto 650 volontari. Prendono il via ben 1157 partecipanti (se ne prevedevano solo qualche centinaio) e tra di loro ci sono grandi nomi come Cesare Maestri, Aldo Moser e Bruno Detassis. Il primo a ricevere la corona d’alloro sul filo del traguardo di Cavalese è il gardenese Ulrico Kostner, che riesce a precedere il grande campione Franco Nones.
Ecco il video di quella emozionante prima edizione, che potete trovare su Youtube:
https://www.youtube.com/watch?v=6C4S4CDlaZ4&feature=emb_title
Evento tra i più apprezzati al mondo
Oggi la Marcialonga è la regina delle granfondo italiane in tecnica classica. Nel 2018 e nel 2019 è stata nominata miglior evento “Visma Ski Classic”, che è il circuito che include alcune tra le granfondo più rinomate al mondo, tra le quali la svedese Vasaloppet e la norvegese Birkebeinerrennet. Il 31 gennaio 2021 è il 50° anniversario da quel luminoso inizio. Non sarà un’edizione normale, questo è certo, ma anche quest’anno il nostro cuore batte forte per la più bella ed emozionante gara che si corre nelle nostre valli.
Fonte preziosa per la redazione di questo articolo è stato il sito https://www.marcialonga.it che ringraziamo per la concessione delle immagini d’epoca e del logo del 50°.
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