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Lascia che la pace della natura entri in te come i raggi del sole penetrano le fronde degli alberi. Lascia che i venti ti soffino dentro la loro freschezza e che i temporali ti carichino della loro energia. Allora le tue preoccupazioni cadranno come foglie d’autunno.
C’è un luogo particolarissimo tra Trentino e Veneto che unisce il fascino della montagna alla tranquillità del pascoli, la serenità dei boschi alla forza primitiva della roccia calcarea. Un luogo bello come la Contea di Tolkien e suggestivo come le cartoline in bianco e nero del primo novecento. Accogliente e di facile accesso, è l’ideale per tutti i camminatori e i buongustai alla ricerca di una meta capace di regalare grandi emozioni, ma lontana dai grandi flussi turistici. Stiamo parlando della Lessinia trentina, parte di un grande altopiano che si estende per più di 800 kmq e che abbraccia anche il territorio veronese e vicentino.
Come arrivare nella Lessinia trentina
Puntiamo un riferimento preciso sulla mappa per iniziare ad esplorare la Lessinia trentina: la località Sega di Ala, facilmente raggiungibile da nord, tramite l’autostrada A4 e successivamente seguendo le strade SS12 e SS11 dopo Ala; e da sud, quindi dalla provincia veronese, tramite il famoso Passo Fittanze. Sega di Ala offre ampi parcheggi, strutture ricettive, hotel, b&b e anche un bel campeggio. Sicuramente un comodo punto di appoggio per dare il via all’esplorazione della Lessinia trentina.
Tra le tante opportunità per i camminatori, una su tutte: il Faggio della Regina
Sono tante le gite e le opportunità offerte dalla Lessinia trentina, territorio ideale in tutte le stagioni e per tutte le tipologie di camminatori, anche per le famiglie con bimbi piccoli che magari cercano il supporto di un piccolo parco giochi o di un comodo rifugio. Alcuni appunti da segnare sul taccuino delle gite? Ad esempio il famoso percorso dei Busoni, affascinanti strutture della grande guerra, o il peculiare punto panoramico detto Passo della morte che, al di là del nome caratteristico, offre scorci meravigliosi sulla Lessinia e sulla Valdadige. Ne parleremo prossimamente sul nostro blog e sul nostro “archivio di sentieri” myTrentina.it
Oggi però vogliamo concentrarci su un vero miracolo della natura che, per noi contadini, ha un significato e un fascino particolare. Stiamo parlando dell’albero monumentale Faggio della Regina, tutelato e riconosciuto nell’albo nazionale AMI (Alberi Monumentali Italia) per le sue peculiari caratteristiche: l’età stimata di circa 250-300 anni, il diametro superiore ai 5 mt, l’altezza superiore ai 35 mt e un portamento particolarmente slanciato ed elegante.
Il Faggio della Regina, sicuramente l’albero più affascinante di tutta la Lessinia trentina, svetta in un bosco già di per sé bellissimo, ricco di altri alberi centenari e caratterizzato da peculiari formazioni rocciose calcaree e carsiche che donano alla Lessinia un fascino particolarissimo. Per raggiungere questa meta straordinaria è sufficiente percorrere i comodi sentieri che partono dai parcheggi di Sega di Ala in direzione Malga Maia. La gita è gradevolissima, lungo una mulattiera ben battuta e ricca di zone ombreggiate, ad un’altitudine di circa 1200 – 1300 mt. Lungo il percorso incontrerete inoltre delle aree pic-nic splendidamente attrezzate. Nulla di più facile.
Il Pascolo Arborato
Il Faggio della Regina e l’area circostante rappresentano uno splendido esempio del delicato equilibrio che intercorre tra la natura e le attività agrozootecniche che da millenni caratterizzano l’altopiano della Lessinia. Il bosco che circonda il Faggio della Regina fa parte infatti di un cosiddetto pascolo arborato, cioè un territorio destinato al pascolo, ma arricchito da una serie di boschetti, piccole e grandi isole di verde protette, in pratica dei microhabitat ricchi di biodiversità, essenziali anche per il sostentamento delle malghe che da qui potevano ricavare legname. Ecco quindi che una gita al Faggio della Regina è anche qualcosa in più, cioè la scoperta di un paesaggio e di una cultura silvopastorale che un tempo caratterizzava buona parte dell’Europa centrale.
Se anche tu sei appassionato di alberi monumentali, ti segnaliamo un altro grande vecchio del Trentino di cui abbiamo parlato sul nostro blog: il Re Leone, un enorme cirmolo di circa 700-800 anni.