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Mantieni un albero verde nel tuo cuore e forse verrà un uccello a cantare.
Sempreverde, che non risente del trascorrere del tempo. Perché il verde è eterno. È il colore della natura. È il colore dei primi esseri viventi comparsi sulla Terra. È il primo colore che l’occhio umano distingue: prima le sue frequenze e poi quelle del rosso e dopo quelle del blu. È il colore della tranquillità, della serenità, della calma interiore. Ma non solo, oltre alla calma, induce energia positiva e predispone alla creatività. È un colore limbico, il colore delle emozioni, quelle che durano nel tempo, intramontabili.
È il colore della trasformazione, di ciò che lascia il posto a ciò che in realtà è già ri-nato. Se il rosso è il colore della passione, il verde è il colore dell’amore compiuto, che si autorigenera, che non lascia nudi in nessuna stagione della vita. Il colore della generosità, del supporto, della protezione e della condivisione. Perché niente resta sempre uguale a se stesso, nemmeno gli alberi sempreverdi che perdono le foglie come tutti gli altri ma le sostituiscono così velocemente che non restano mai spogli.
Una leggenda ci racconta perché.
La leggenda degli alberi sempreverdi
L’inverno era alle porte. Gli uccelli erano già partiti per affrontare un lungo viaggio. Solo uno di loro, piccino, dall’ala spezzata, aveva dovuto salutare i suoi compagni: non vi preoccupate per me, quando tornerete mi troverete in salute e più forte che mai. Era un uccellino coraggioso: alle sue parole, lui ci credeva per davvero. C’erano così tanti alberi nella foresta, che avrebbe sicuramente trovato riparo e cibo da qualche parte. Sicuramente. Spostandosi piano piano, combattendo col dolore di quell’ala che a stento cercava di tenere dritta, si rivolse a una betulla: bellissima betulla, sono rimasto solo perché non riesco a volare e i miei amici sono tutti partiti. Riusciresti a darmi riparo per l’inverno?
- No, rispose la betulla, non ho posto per te, lasciami in pace.
Allora l’uccellino vide un albero più grande e più forte e si rivolse a lui: maestosa quercia, sono rimasto solo perché non riesco a volare e i miei amici sono tutti partiti. Riusciresti a darmi riparo fino alla primavera?
- No, rispose la quercia, è un tempo troppo lungo, non ho posto per te.
L’ala dava sempre più dolore e oltre che al freddo stava per scomparire anche la luce del giorno. L’uccellino, tremante, chiese aiuto anche un salice che, tuttavia, non ebbe pena per lui.
Si stava lasciando cadere a terra quando una voce, poi due, poi tre iniziarono a chiamarlo. Uccellino, vieni qui, non piangere. Aspetteremo con te il ritorno della primavera. Ti daremo calore, riparo dal vento e cibo. Erano un abete, un pino e un ginepro. L’uccellino dormì, quella notte, il sonno più dolce del mondo. Non fu lo stesso per gli alberi che lo avevano cacciato e deriso che il mattino dopo si ritrovarono spogli di tutte le loro foglie. Il freddo vento del nord li aveva puniti e risparmiato l’abete, il pino e il ginepro che avrebbero così protetto chiunque ne avesse avuto bisogno per tutti gli inverni della loro vita.
La cura
Il verde è il colore di cui circondarsi, anche in casa. Perché è il colore del benessere, della speranza, del conforto e della fortuna. Più è intenso e più l’ambiente risulterà favorevole. È Il colore del rinnovamento e della rigenerazione. In cucina, il colore della digestione. Non sarà esattamente come immergersi ogni volta nel verde del bosco, o nella golosità di un pranzo di malga, ma circondarsi di questo colore, può per davvero valerne la pena. Buon verde di cuore a tutti! Il Trentino vi aspetta!