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L’alba dalle dita di rosa.
Chi, fra noi che amiamo il Trentino e le Dolomiti in particolare, non è stato testimone durante i limpidi crepuscoli estivi dello straordinario spettacolo delle montagne che cambiano colore? Tutti lo conosciamo, certo. E tutti ne conserviamo un ricordo speciale, magico, quasi mistico. Ma sapevate che questo spettacolo ha un nome preciso? Si chiama “enrosadira” ed è un fenomeno che può manifestarsi in modo diverso in vari periodi dell’anno, variando sensibilmente da un giorno all’altro in funzione dei fenomeni meteorologici. La tinta assunta dalle cime delle montagne varia dal rosa all’arancione, fino al viola.
Cos’è l’enrosadira
L’enrosadira è uno spettacolo naturale che si può ammirare soprattutto nelle ore del tramonto e dell’alba. Si tratta di un fenomeno che si verifica quando i raggi del sole colpiscono le cime delle montagne, creando un gioco di luci e colori incredibili. Il termine deriva dal ladino rosadüra o enrosadöra, e significa letteralmente “diventare rosa”. Le cime delle montagne assumono una sfumatura rosata che sembra quasi incandescente, dando vita ad un’atmosfera surreale. L’enrosadira è causata dalla rifrazione dei raggi del sole che colpiscono le rocce di colore chiaro, producendo un effetto di riflessione e di rifrazione che amplifica l’intensità della luce e dei colori. Si tratta di un evento naturale unico e spettacolare che rende le Dolomiti ancora più affascinanti e sorprendenti, regalando momenti di pura magia e poesia a chi ha la fortuna di ammirarlo. La sua bellezza ha ispirato molti artisti e poeti nel corso dei secoli, diventando una fonte di ispirazione per la cultura ladina e per il turismo.
Dove ammirarla
Per vedere l’enrosadira sul Catinaccio, il punto migliore è San Giovanni di Fassa. Bellissimo il panorama anche dalla frazione di Pera, dalla quale si scorgono le monumentali Torri del Vajolet. Da Vigo di Fassa, si possono ammirare Cima Undici e la Marmolada. Le Pale di San Martino, che sono uno dei gruppi montuosi più famosi delle Dolomiti, vanno ammirate dal Rifugio Rosetta, dalla suggestiva statua del Cristo Pensante in cima al Monte Castellazzo oppure da Baita Segantini, raggiungibile percorrendo il Passo Rolle. Altro luogo straordinario sono le Tre Cime di Lavaredo, nelle Dolomiti di Sesto. Vederle colorate di rosa, arancio e poi, man mano che la notte si avvicina, di viola, è uno spettacolo imperdibile. Per goderlo bisogna raggiungere il Lago di Misurina, e da qui arrivare in macchina al Rifugio Auronzo. Altri luoghi consigliabili per osservare l’incanto dell’enrosadira sono Campitello di Fassa, con vista sul Sass Pordoi, la Forcella Staulanza, all’ombra del Monte Pelmo, e la Val di Zoldo dalla quale si può ammirare l’enrosadira sul Monte Civetta.
La leggenda di Re Laurino
Ci sono anche leggende legate all’enrosadira. Una di queste racconta che il Re Laurino possedesse sul Catinaccio un bellissimo giardino di rose. Un giorno il principe del Latemar, attratto dal suo splendido colore, s’inoltrò nel Catinaccio e qui incontrò la figlia del re. Ne rimase folgorato e decise di rapirla. Laurino, disperato, lanciò allora una maledizione sul giardino perché – così pensò – era stato proprio il suo colore ad averne rivelato la posizione al principe. Da allora nessuno avrebbe più potuto vedere il giardino, né di giorno né di notte… Ma, per la fretta, il re si dimenticò dell’alba e del tramonto e così, da allora, il rosa del giardino è ancora visibile.
La prossima volta che tornate in Trentino, non perdetevi lo spettacolo dell’enrosadira, perché il fenomeno non è mai lo stesso e l’emozione è sempre grande! Nel frattempo continuate a seguirci sui nostri canali!
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Ph credits (copertina): Fototeca Trentino Sviluppo S.p.A. | Foto di Carlo Baroni | Parco Naturale Paneveggio – Pale di San Martino