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Gli alberi sono le colonne del mondo, quando gli ultimi alberi saranno stati tagliati, il cielo cadrà sopra di noi.
Ricordate il nostro articolo del 18 aprile sul Re Leone e gli alberi monumentali del Trentino? Non sappiamo voi, ma a noi l’argomento sta molto a cuore. E oggi infatti ve ne vogliamo parlare ancora, raccontandovi altre curiosità e dandovi soprattutto le indicazioni per fare una gita alla scoperta del Re degli alberi trentini. L’idea ce l’ha suggerita la famiglia Nones dell’Olimpionico di Castello di Fiemme, la quale ci ha spiegato che il loro hotel è la base ideale per questa bellissima escursione.
Un boscaiolo dal cuore verde
Prima di partire vogliamo soddisfare una curiosità che abbiamo avuto un po’ tutti: perché chiamarlo proprio Re Leone? Già, che sia un Re è chiaro, ma perché leone? È perché regna sulla foresta … oppure c’è un’altra spiegazione? In effetti un’altra storia c’è ed è pure molto bella: a Masi di Cavalese c’era un boscaiolo che si chiamava Leone Vaia. Negli anni ’70 a Leone era stato assegnato il compito di abbattere questo albero, insieme ad altri della zona. Giunto innanzi al gigantesco albero Leone non se la sentì di tagliarlo e fece presente al responsabile forestale che forse sarebbe stato meglio lasciarlo in piedi, perché era un… monumento. E fu così che il grande cirmolo rimase lì, a regnare sugli altri alberi, grazie alla coscienza green del saggio boscaiolo Leone.
Sguardo all’Eterno, nato 1000 anni fa
Pronti per la gita? Bene, partendo in auto dall’hotel Olimpionico di Castello di Fiemme, andate a Molina e imboccate la strada provinciale 31 in direzione sud, fino a Passo Manghen (30 minuti, 18,6 km). Arrivati al passo, parcheggiate l’auto nelle vicinanze del rifugio Manghen e prendete il sentiero 322 basso per raggiungere, dopo almeno 40 minuti, un albero che, pur essendo morto da tempo, è stato lasciato come scultura naturale in un punto che pare fatto apposta per un monumento agli alberi. È l’Eterno, un Pino Cembro nato più di 1000 anni fa, di cui resta solo il tronco, nudo e suggestivo.
Il Re e il suo erede
Proseguite lungo il sentiero 322 fino a quota 2050, poco prima del Lago delle Buse. Da qui, scendete a sinistra per il sentiero diretto a Malga Buse. Arrivati alla malga proseguite verso est per circa 600 metri. L’albero, segnato da un cartello, è 150 metri sotto il sentiero. Ha enormi radici e rami grossi che si alzano come braccia alzate verso il cielo. Accanto al Re Leone c’è anche l’erede designato, un cirmolo-figlio con un diametro che già supera il metro. Le radici dei due alberi sono saldate tra loro per procurarsi assieme acqua e nutrienti.
Emozioni senza tempo
Cosa si prova davanti a un essere vivente che vive da 700/800 anni? Quando spuntò il primo virgulto era vivo Dante Alighieri e qui in Trentino si costruivano castelli, si diffondeva lo stile romanico e iniziavano a organizzarsi le comunitas cittadine e rurali. Oggi ci sentiamo piccoli e muti, pensando a tutto quello che è trascorso sotto queste fronde. Quanti inverni, quante bufere, quante primavere! Grazie Leone Vaia di averci permesso di provare queste emozioni.
Volete un po’ di dati sul Re Leone? Eccovi accontentati!
Nome scientifico della specie: Pinus Cembra
Famiglia: Pinacee
Nome comune della specie: Pino Cembro, Cirmolo
Nome locale dell’albero: Re Leone
Comune: Molina di Fiemme
Indirizzo: Castello, Pian della Fava
Altitudine: 1950 m
Ambiente: bosco rado, esemplare isolato
Coordinate: lat. 46° 10’ 58,62” long. 11° 27’ 42,82”
Circonferenza al suolo: 7,10 m
Circonferenza a 1,3 metri: 5,40 m
Altezza totale: 20 m
Età presunta: 700-800 anni
Per la gita vi consigliamo un abbigliamento idoneo alle escursioni in montagna. Su myTrentina.it abbiamo pubblicato altri dettagli e la mappa del percorso.