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Quando si va in cucina bisogna pur cucinare con gli ingredienti che si trovano.
Possiamo dire che sono il portabandiera della nostra cucina. Metà gnocco e metà polpetta, metà italiani e metà tedeschi, canederli a Trento, knödel a Bolzano. In realtà sono un piatto presente in tutto l’arco alpino che va dalla Valtellina fino a Trieste. E li troviamo anche nella cucina bavarese, austriaca, ceca, slovacca, ungherese e polacca. In friulano sono chiamati chineglis, a Trieste gnochi de pan (gnocchi di pane) e nelle valli ladine prendono il nome di bales. Il nome knödel deriva da knot, nodo, che poi è la stessa origine della parola gnocco. E in effetti si tratta di grossi gnocchi, pallotte appunto, composti da una base di pane raffermo e completati con ingredienti a scelta. Le più antiche tracce risalgono al Medioevo: in un affresco del 1200, a Castel d’Appiano, è raffigurata la Knödelesserin, la mangiatrice di canederli. Il piatto è così radicato nella cultura contadina delle nostre montagne che aveva anche una sua regola di consumo: si mangiavano di martedì e giovedì. Solo di domenica e nei giorni di festa veniva aggiunto lo speck.
Canederli per Natale?
Possiamo dire che i canederli sono perfetti anche per le feste natalizie? Perché no! Sono perfetti perché potete adattare la ricetta ai vostri ospiti e alle vostre tradizioni. Di solito preferite un primo in brodo? Serviteli in un brodo di carne piuttosto consistente. Preferite i primi asciutti? Conditeli con un sugo leggerissimo e aromatico (è perfetto quello di un arrosto) o con semplice burro fuso. Non volete stare troppo a tavola per riuscire a passare più tempo con giochi di società o passeggiare nelle vie dello shopping? Accompagnate due o tre canederli con verdure saltate o una ricca insalata creando così un piatto unico.
Ci sono infinite varianti
Al pane raffermo, alle uova e al latte, che sono gli ingredienti base, si può aggiungere quello che si vuole, ovvero quello che si trova. La ricetta originale vuole l’aggiunta di speck, erba cipollina, burro e cipolle. Nella zona di Trento viene usata la pasta di lucanica (salsiccia), molto saporita. Si può utilizzare il prosciutto cotto o la mortadella, con anche un cubetto di formaggio al centro. E se volete sbizzarrirvi, provate a fare un tris di canederli, uno con salumi, uno al formaggio e uno alle verdure. Di un bel colore verde scuro sono i canederli con spinaci in foglia. Sono invece rossi se tra gli ingredienti mettete la rapa. Altro ottimo ingrediente è il porro con il Trentingrana. Per gli intolleranti al glutine, si può sostituire il pane raffermo con fiocchi di grano saraceno.
Possono essere anche un dessert
Esistono anche i canederli dolci e sono perfetti come dessert. L’impasto è lo stesso, ma vengono preparati con frutta, prevalentemente secca. Assolutamente da provare i canederli con le castagne, che diventano ancor più gustosi se, dopo averli lessati, li impiattate su una base di panna con un’abbondante grattugiata di cioccolato fondente. Ovviamente non possiamo non citare quelli con il frutto principe della produzione La Trentina #buonacomelasuaterra, e cioè le mele! Ridotte a piccoli cubetti e impastate con i canditi di arancia, sono un ingrediente molto natalizio… Per la ricetta completa, vi aspettiamo sul nostro ricettario regionale digitale myTrentina.it
Insomma, ce n’è per tutti i gusti, anche se per ogni ricetta vale sempre la stessa regola: i canederli si tagliano con la forchetta (o il cucchiaio) e mai con il coltello!