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Il suolo e l’atmosfera governano tutte le produzioni della natura, dall’uomo ai funghi.
Il Trentino è il luogo ideale per chi ama avventurarsi nei boschi alla ricerca di funghi. Se ne trovano di moltissime varietà, dai più squisiti e pregiati a quelli particolarmente tossici e letali. L’importante dunque è saperli riconoscere. Nelle nostre montagne i funghi crescono tra i 1000 e i 2000 m di quota, e la stagione di raccolta dura circa da metà luglio all’inizio dell’autunno. Molto dipende però dall’andamento meteorologico della stagione. Ovviamente bisogna osservare rigorosamente le regole che disciplinano la raccolta, a tutela della conservazione e dell’incremento del patrimonio naturale.
Autorizzazione
In Trentino i funghi si possono raccogliere tutti i giorni dalle 7 alle 19, ma solo se si è in possesso dell’apposito permesso. Lo si può richiedere esclusivamente mediante lo sportello online ed è buona cosa informarsi sempre prima, in quanto alcuni comuni hanno regole diverse. Si possono raccogliere 2 chilogrammi di funghi al giorno per persona e possono andare a funghi persone di età superiore ai 10 anni (i minori di anni 10 possono raccogliere funghi solo se accompagnati da un adulto in possesso dei documenti necessari).
Equipaggiarsi in tutto e per tutto
Quando si entra in un bosco è bene indossate scarponi o pedule leggere per non scivolare, calzettoni per proteggere le caviglie, comodi pantaloni lunghi e una camicia dai colori vivaci, per essere visibili anche da lontano. Non dimenticate di portare uno spolverino per la pioggia, acqua e un paio di mele La Trentina #buonacomelasuaterra per la merenda. Il contenitore ottimale per i funghi è il cesto di vimini con base larga. Preserva la qualità e l’integrità del fungo e consente anche la dispersione delle spore, molto importante per facilitare la crescita di nuovi funghi.
Come si raccolgono i funghi?
Si utilizza l’apposito coltellino, evitando di tagliare il gambo e asportando con delicatezza l’intero fungo. Raccoglietelo esercitando una piccola torsione alla base. Non raccogliete i funghi troppo piccoli in quanto non hanno ancora rilasciato spore e sono più difficili da riconoscere. Raccogliete solo le specie che conoscete. Se ne avete raccolto qualcuno di cui non siete certi, prima di tutto tenetelo lontano dagli altri sicuramente commestibili e poi portatelo a controllare in un centro micologico. I funghi mangiati da lumache o altri animali non sono da ritenere per forza commestibili, ed evitare quelli in avanzato stato di maturazione o cresciuti in aree urbane.
La pulizia dei funghi
Dopo aver verificato che non siano vecchi o consumati dalle larve, i funghi vanno puliti accuratamente. Con un coltellino affilato si elimina la parte terminale e con l’aiuto di un panno umido si strofinano delicatamente le cappelle. Se necessario, si possono pulire con l’aiuto di una spazzola specifica. Nel caso in cui sia necessario risciacquarli sotto l’acqua corrente, bisogna procedere velocemente e poi subito asciugarli con carta da cucina per evitare che si impregnino.
E ora ai fornelli!
L’utilizzo in cucina è vasto quanto la fantasia: nei primi piatti, dal classico risotto con i porcini a condimento di altri tipi di pasta (come abbiamo proposto qui Fusilli con funghi porcini, taleggio e mele dorate – myTrentina) , ma anche ad accompagnamento di brasati e scaloppine varie come pure di pesce; oppure protagonisti con il formaggio per condire la polenta o in un secondo leggero come questo Carpaccio di champignon con mele e crudo – myTrentina. E poi tutto il mondo degli appetizer dove diventano ingrediente sfiziosissimo.
Nota finale: se la raccolta non vi appassiona, c’è comunque la possibilità di acquistarli freschi dal vostro fruttivendolo di fiducia. Qui in Trentino ne trovate di certo! E con l’occasione, non dimenticate le nostre mele La Trentina, vere primizie dell’autunno.