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Ed ai fanciulli parlano
della polenta che la madre al fuoco
nel paiolo rimesta, e d’un sol colpo
sul tagliere arrovescia, e, nel buon fumo
ravvolta, suddivide in tante fette
quante le bocche.
La tradizione gastronomica trentina nasce come cucina di sopravvivenza: polenta grano saraceno, patate, crauti, lardo, minestrone, un po’ di formaggio e burro, insieme ai prodotti stagionali dei frutteti, sono stati i cibi che hanno nutrito le popolazioni di questa terra per secoli.
La cucina dei potenti e dei poveri
Ben diversa la realtà delle corti dei ricchi prelati e dei potenti. Nel periodo del concilio di Trento (dal 1545 al 1563) si toccò l’apice dello splendore di questa cucina. Il pasticcio di maccheroni, ancora oggi piatto delle grandi occasioni, è una delle ricche preparazioni importate da cuochi e ciambellani al seguito dei prelati. Nei banchetti i trionfi più lussuosi erano certamente quelli legati alla cacciagione, spesso consumata con burro, formaggio e latte, come indica una vecchia ricetta per il cosciotto di caccia. Fra i piatti di questa tradizione ricordiamo la lepre alla trentina, un esempio di salmì agrodolce introvabile altrove.
Antipasti e primi piatti
Tra gli antipasti della tradizione, accompagnato da salumi e formaggi del territorio, troviamo il tortel di patate, una sorta di frittella di patate, una ricetta povera e molto semplice, a base di patate, farina e sale. Le patate vengono grattugiate a crudo, impastate con poca farina, salate e infine fritte nell’olio bollente fino a doratura. Altra specialità da provare è lo smacafana una torta di polenta e formaggio. Passando ai primi, oltre alle tagliatelle smalsade condite con lo spezzatino, non possiamo tralasciare i mitici canederli: grossi gnocchi di pane raffermo, insaporiti con aromi, affettati e formaggi, serviti in brodo, con il classico burro e salvia, o ancora con il tradizionale sugo al pomodoro. Un primo piatto simile ai canederli sono gli strozzapreti, realizzati con pane raffermo e insaporiti con spinaci. Grande varietà anche di minestre, dalla tipica minestra d’orzo a quella di farina gialla con crauti, dalla minestra di fregoloti alla minestra dizanzarele.
Polenta, pietanze e verdure
La polenta in Trentino è un piatto molto importante! Viene cucinata in tanti modi, sia come primo piatto che come contorno di succulenti intingoli. Ottima cucinata in modo tradizionale con i funghi dei boschi, può anche essere cotta nel forno, alternata a strati di formaggi, o preparata a mo’ di torta salata con carni rosse. Tra i piatti di carne più interessanti troviamo il tonco de pontesel, un mix di tagli meno nobili di carni di diverse origini, lo stufà de castrà, cioè di castrato, gli osèi scampadi, una sorta di saltimbocca, e la carne salada, un salume tipicamente servito con insalata di fagioli. E le verdure? Grandi classici sono i cavoli stufati o conditi alle rape, le patate condite e trasformate nei contorni più sfiziosi, le diverse varietà di funghi come porcini, chiodini, finferli ecc. Da non dimenticare comunque che anche le mele sono utilizzate come contorno dei piatti di carne.
E infine i dolci
Come terminare un pasto senza i dolci? Il più famoso di certo è lo strudel, conosciuto ovunque in Italia. Gli ingredienti principali sono le mele, l’uvetta, le noci e i biscotti sbriciolati. Altri dolci tipici del territorio sono gli strauben, dolce fritto a base di farina, latte e grappa, i grostoi, le classiche chiacchiere italiane, gli smorrn, una sorta di crêpe arrotolata e tagliuzzata, ed infine i vanillekipferl, dei biscottini natalizi alla vaniglia a forma di cornetto. Insomma, possiamo trovare piatti per tutti i gusti e per i palati più sopraffini, non vi resta che fare un salto su da noi, in Trentino. Vi aspettiamo!