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Da solo non sei nessuno, ma insieme si può arrivare dappertutto. Ci avete mai pensato?
Cooperazione: ecco un argomento che ci appassiona moltissimo! Parlarne, per noi che siamo un Consorzio di cinque cooperative, significa giocare in casa o, meglio, in famiglia. Ed è proprio la famiglia infatti l’origine della lunga storia della cooperazione trentina.
Don Guetti, prete innovatore
Tutto iniziò nel 1890. Il periodo era quello difficile della grande trasformazione economica seguita alla rivoluzione industriale. L’economia di montagna era poverissima e il livello di vita era condizionato da eventi estremi come la pellagra e le epidemie che colpivano pesantemente le colture della vite, della patata e del baco da seta. Conseguenza di questa crisi fu la grande emigrazione. In quegli anni intere vallate si svuotarono e, soprattutto oltre oceano, si riversarono intere comunità di trentini alla ricerca di fortuna. Ma vi fu anche chi non si rassegnò: un curato di campagna che cercava un’alternativa al dramma dell’emigrazione forzata. Si chiamava Don Lorenzo Guetti, originario delle Giudicarie Esteriori. Don Guetti, ispirandosi ai valori di solidarietà e di fratellanza del Vangelo, concepì un modo per fare fronte alla fame e alle condizioni di miseria delle famiglie. Nel 1890 fondò la prima cooperativa a S. Croce di Bleggio, con il nome di “Famiglia cooperativa”, mettendo al centro i valori della non speculazione, della comunità che ha maggior importanza sugli interessi del singolo, della concordia e dell’aiuto reciproco.
Alla guida della rinascita trentina
Due anni dopo a Quadra, sempre nel Bleggio superiore, nacque anche la prima Cassa Rurale con l’obiettivo di fare fronte comune al diffuso fenomeno dell’usura e dello strozzinaggio. Il modello di queste nuove cooperative di credito, basato su motivazioni economiche ed etiche, fu quello creato da Friedrich Wilhelm Raiffeisen. Le Casse Rurali offrivano infatti l’opportunità di ottenere un prestito senza onerose garanzie e furono un volano dell’economia rurale. A cavallo tra ‘800 e ‘900 il movimento cooperativo trentino ebbe una vera esplosione e così venne fondata la Federazione Trentina delle Cooperative. Seguirono periodi estremamente difficili: prima guerra mondiale, fascismo, crisi degli anni ‘30, seconda guerra mondiale. Il sistema però tenne. Nel 1945 venne ricostruita l’unità della Cooperazione Trentina e, grazie alla nascita di Regione e Provincia che sostennero la cooperazione, il movimento rifiorì. All’inizio del nuovo millennio, Legacoop trentina – costituita per tutelare il lavoro e i diritti dei consumatori e formata da 40 cooperative e 7.500 soci – si fuse con la Federazione.
Un futuro sempre più legato alla cooperazione
Oggi il Trentino è una delle province più ricche d’Italia ed è anche una delle regioni europee con la più alta densità di imprese cooperative. Su una popolazione di 500 mila abitanti e 210 mila nuclei familiari, i soci di cooperative sono 270 mila. Al tempo stesso il Trentino è una delle regioni con la maggiore varietà di settori economici organizzati in forma cooperativa. Nel corso degli anni l’esperienza cooperativa trentina si è ampliata dalle aree tradizionali del credito, dell’agricoltura e del consumo, fino a comprendere i servizi alla persona, la gestione ambientale, la produzione di energia, la cultura e l’educazione.
La cooperativa La Trentina
Per concludere, una bella notizia. Da poche settimane abbiamo dato il via alla fusione delle cinque cooperative che formano il nostro Consorzio. Dalla fusione è nata la cooperativa La Trentina, con oltre 1.000 soci e oltre 1.300 ettari coltivati, per 60.000 tonnellate di produzione di frutta. Si tratta di una evoluzione importante della nostra alleanza con il Consorzio Melinda, che ci sta aprendo nuove opportunità di crescita, attraverso un sodalizio che si è rivelato utile e proficuo, a beneficio di tutto il comparto.