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E bastava la letizia di un fiore a riportarci alla ragione.
Tempo di fiori, tempo di stupore! Chi ha l’occasione di venire in Trentino in queste settimane sa di cosa stiamo parlando. Ad aprile, qui da noi, ciliegi, meli e susini creano un effetto scenografico davvero spettacolare. Non appena i raggi del sole riscaldano i fondivalle, una straordinaria miriade di piccoli fiori sbocciano sui rami, inebriandoci coi loro delicati colori e profumi. Il Trentino in fiore è un’esperienza davvero meravigliosa e, dopo i frutteti, altre splendide fioriture accompagnano lo scorrere dei giorni primaverili fino all’insorgere dell’estate, quando nei pascoli in alta quota sbocciano i botton d’oro, i rododendri, le negritelle e le genziane.
Drupe e pomi
Ma parlando delle fioriture che più ci interessano – e cioè quelle dei ciliegi, dei meli e dei susini – andiamo a conoscere meglio quali frutti si formeranno da questi fiori. Tra gli alberi da frutto coltivati in Italia, le due tipologie sicuramente più diffuse sono le Drupacee e le Pomacee, tutte e due appartenenti alla grande famiglia delle Rosacee. La differenza principale tra queste due categorie di piante sta nel tipo di frutto che producono. Per essere più precisi le drupacee producono un frutto vero e proprio, chiamato appunto drupa e dotato di buccia, polpa e nocciolo con all’interno i semi. Sono drupe i frutti del pesco, del susino, dell’albicocco, del mandorlo e del ciliegio. Le pomacee invece, come si evince dal nome, producono pomi, che sono dei falsi frutti.
Un frutto sì, ma…
Avreste mai detto che le mele non sono frutti in senso stretto? Beh, è proprio così. I pomi non sono altro che accrescimenti di una parte del fiore, mentre il frutto vero e proprio è il torsolo. Vogliamo fare un po’ di nomi? Sono pomacee il melo, il pero, il nespolo e il sorbo. Nell’immagine qui sotto è illustrato molto bene com’è composto un pomo. In pratica, quando mangiamo una mela, o una pera, il frutto lo scartiamo.
Quando la fioritura diventano un rito
Nella cultura giapponese c’è una parola che significa “guardare i fiori”. Questa parola è hanami e in realtà non è solo una parola, è un’usanza molto antica, un rito, uno stato di contemplazione estatica di fronte alla fugace bellezza delle fioriture primaverili degli alberi di ciliegio e anche di susino. Oggi l’hanami non è più una prerogativa esclusivamente giapponese. In occasione delle fioriture ci sono persone che si radunano anche in Italia, in Finlandia, in Danimarca, in Spagna e in diversi Stati degli USA, oltre a molte località del Sud-Est asiatico.
Alla scoperta delle fioriture trentine
E qui in Trentino? Anno dopo anno il fenomeno delle fioriture viene sempre più valorizzato in chiave turistica e quello che vi consigliamo di programmare, non appena sarà possibile, è una visita in Trentino, anche breve, da dedicare alla bellezza dei nostri fiori. Naturalmente il principe dell’hanami trentino è il melo, ma non bisogna assolutamente dimenticare che abbiamo sia ciliegi che susini e che oltre agli alberi da frutto la nostra primavera offre un variegato mondo multicolore di fiori spontanei. Un momento magico, un vero e proprio hanami tutto italiano che inizia ad aprile e arriva fina all’estate.
Vi abbiamo fatto venire voglia di camminare tra i meli e i ciliegi in fiore? Noi speriamo di sì e se siete iscritti a myTrentina.it prossimamente cominceremo a proporvi esperienze come questa da prenotare sul sito. Ovviamente, se avete richieste, scrivetele sui commenti di Facebook. Molto graditi anche vostri scatti di italici hanami!