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Cogli la prima mela
Ogni anno nei meleti trentini è la mela Gala IGP ad inaugurare la stagione della raccolta. Simbolo dell’estate che volge al termine e dell’autunno che inizia a farsi sentire nell’aria, la Gala è molto più di una semplice varietà: è un segnale. Il segnale che nei frutteti si torna a lavorare a pieno ritmo, tra cassette da riempire, mani esperte e profumi intensi. Nel mondo dell’agricoltura, il momento della raccolta non è mai solo tecnico. È anche, e forse soprattutto, un momento emotivo.
I meleti non si curano da soli: dietro ogni frutto colto c’è un anno di attenzioni, potature, irrigazioni, monitoraggi e attese. E quando arriva agosto, finalmente, si raccolgono i risultati degli sforzi di un intero anno. Ecco perché la raccolta parla della cura dei nostri soci. La Gala apre questo rito con la sua buccia rossa striata, la polpa croccante e il sapore dolce con leggere note acidule. È perfetta da mangiare fresca, ma anche per succhi e dolci. Molti dei nostri soci esercitano anche attività agrituristica e il momento della raccolta è un’ottima occasione per accogliere visitatori e turisti curiosi di vivere l’esperienza personalmente.
Le mele Gala: piccole regine dell’ultimo scorcio d’estate
Nata nel 1930 in Nuova Zelanda da un incrocio tra Kidd’s Orange Red e Golden Delicious, la mela Gala è oggi tra le varietà più apprezzate. La sua diffusione nel mondo iniziò negli anni Settanta, arrivando anche in Italia settentrionale. Matura precocemente — di solito verso la terza settimana di agosto — e proprio per questo viene considerata l’apripista della stagione. Si distingue per la buccia striata di colore rosso e giallo e liscia, e per la polpa fine, piuttosto soda, succosa e croccante. Le sue dimensioni variano da piccole a medie e ha una forma rotonda. È inoltre ricca di carotene e di vitamina A. Esistono diverse selezioni e cloni di mela Gala, ma tutte condividono una caratteristica fondamentale: devono essere raccolte nel momento esatto in cui il grado zuccherino è al massimo, così da non perdere dolcezza e croccantezza. E quelle cresciute nei meleti dei nostri soci lo sono ancor di più!
Trentino, terra di mele e tradizione
In Trentino, la raccolta delle mele è più di un’attività agricola: è parte di un’identità culturale. Qui, la “trentinità” dei frutti non è solo un’etichetta geografica, ma un simbolo di qualità, sostenibilità e legame con il territorio. La conformazione dei terreni, l’altitudine, l’escursione termica e le tecniche di coltivazione tramandate di generazione in generazione contribuiscono a dare alle Gala trentine una qualità riconosciuta anche a livello internazionale. In molte vallate, le cooperative dei produttori si coordinano per monitorare la maturazione e fissare il momento esatto dell’inizio raccolta. È un lavoro di squadra che unisce tradizione e tecnologia, grazie anche all’uso di strumenti di analisi e monitoraggio del grado di maturazione.
Esperienze da vivere nei meleti
Sempre più agriturismi e aziende agricole aprono le porte durante il periodo della raccolta per far vivere ai visitatori un’esperienza autentica: passeggiate tra i filari, degustazioni, laboratori per bambini, picnic tra i meleti. La raccolta della Gala diventa così anche un’occasione per raccontare la storia del territorio, i suoi sapori e il lavoro quotidiano di chi ci vive. A questo proposito vi suggeriamo di andarvi a rileggere il nostro articolo di qualche tempo fa dove si parla di “Melacolgo”, l’esperienza della raccolta turistica delle mele.
In questo 2025, la stagione inizia con buone prospettive: le condizioni climatiche primaverili hanno favorito l’allegagione e la pezzatura si annuncia buona, con frutti di colore acceso e profumo intenso. E come ogni anno, il primo morso di una Gala appena colta annuncia, più di ogni calendario, l’arrivo del tempo del raccolto.