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Sulle montagne si trova la libertà!
Non possiamo negarlo: la nostra agricoltura è cinta da una corona di immaginifica bellezza! Quello che vediamo tra i rami dei nostri alberi da frutto, quello che scorgiamo quando alziamo la testa dal terreno ricolmo di patate o asparagi, è sempre un’emozione difficile da descrivere. Come sapete, con il nostro lavoro, tra le mani, culliamo abitualmente i frutti della terra; ma lassù, da quelle cime dolomitiche, ci sembra invece che siano delle divinità a tenere noi piccoli umani tra le loro gigantesche ali di roccia. Proprio quel pathos, quella sensazione che soprattutto nelle giornate di sole e neve illumina la vista, è la stessa che fa innamorare tutti gli estimatori del Trentino, dalle famiglie amanti delle passeggiate agli sportivi più appassionati. Del resto, tutto quel bel vedere è un bene comune assai speciale perché le Dolomiti sono nientemeno che… un Patrimonio dell’Umanità!!!
Un concetto sublime: i patrimoni dell’umanità
Che un territorio o un’opera dell’ingegno dell’uomo, in virtù della sua significanza, possa diventare un patrimonio collettivo, cioè un Patrimonio dell’Umanità, è un concetto a dir poco sublime. L’UNESCO definì tutto questo formalmente nel 1972 con la “Convenzione sul patrimonio dell’umanità”, progetto internazionale per l’identificazione e la protezione dei tesori di fondamentale importanza, a compimento di un lungo percorso iniziato solo dopo le devastazioni della prima guerra mondiale. Che la collaborazione internazionale potesse dare dei buoni frutti, divenne chiaro a tutti con il famoso progetto della diga di Assuan in Egitto. Sempre grazie all’UNESCO, negli anni ‘50, fu possibile salvare i grandi templi di Abu Simbel e di File: furono completamente smontati e rimontati in altro loco, per metterli al riparo dal nuovo bacino idrico. Questa esperienza di successo fu alla base delle successive iniziative, fino alla nascita della Convenzione.
L’unicità, la rilevanza, la bellezza unitamente al valore per il passato, il presente e il futuro del genere umano, sono i fattori che determinano l’identificazione dei Patrimoni; quando un sito viene nominato tale, diventa di tutta l’Umanità e, accettando la Convenzione, tutti gli attori coinvolti accettano che la conservazione e la protezione del luogo diventino un dovere collettivo.
Le Dolomiti Patrimonio dell’Umanità
Il 26 giugno del 2009 l’UNESCO ha inserito le Dolomiti nella lista dei Patrimoni dell’Umanità, con questa indimenticabile dichiarazione:
“I nove sistemi montuosi che compongono le Dolomiti Patrimonio dell’Umanità comprendono una serie di paesaggi montani unici al mondo e di eccezionale bellezza naturale. Le loro cime, spettacolarmente verticali e pallide, presentano una varietà di forme scultoree che è straordinaria nel contesto mondiale. Queste montagne possiedono inoltre un complesso di valori di importanza internazionale per le scienze della Terra. La quantità e la concentrazione di formazioni carbonatiche estremamente varie è straordinaria nel mondo, e contemporaneamente la geologia, esposta in modo superbo, fornisce uno spaccato della vita marina nel periodo Triassico, all’indomani della più grande estinzione mai ricordata nella storia della vita sulla Terra. I paesaggi sublimi, monumentali e carichi di colorazioni delle Dolomiti hanno da sempre attirato una moltitudine di viaggiatori e sono stati fonte di innumerevoli interpretazioni scientifiche ed artistiche dei loro valori”.
Per la precisione, il bene riconosciuto dall’UNESCO non è una sola catena, ma nove sistemi montuosi intervallati da vallate, città, fiumi e altre montagne. I 9 gruppi identificati si distribuiscono per centoquarantaduemila ettari tra cinque province, inclusa la nostra provincia di Trento.
Il mese prossimo, sempre su questi schermi, vi presenteremo in dettaglio altri tesori del Patrimonio dell’Umanità trentino. Restate collegati! Sarà una bella occasione per scoprire uno dei segreti che alimentano la nostra agricoltura #buonacomelasuaterra!