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La musica è per l’anima quello che la ginnastica è per il corpo.
Le bande musicali sono una realtà molto diffusa in Italia. Si stima infatti che ci siano tra le cinque e le seimila formazioni. In Trentino la tradizione è quanto mai vitale anche perché è intrinsecamente connessa con la storia del nostro territorio, con la sua cultura e le sue radici. Le bande, da sempre, scandiscono i momenti importanti della vita delle nostre comunità, le celebrazioni e le feste. E in qualche modo sono la rappresentazione più esteriore e più condivisa dell’orgoglio di essere trentini.
Cosa significa suonare in banda
Far parte di una banda significa stare con altre persone, partecipare ai momenti salienti che scandiscono il vivere della collettività, dare significato autentico al proprio mettersi a disposizione, condividendo il proprio tempo libero. In banda si costruiscono con pazienza legami e relazioni, che sono valori fondamentali, testimonianze civili e culturali di grande ricchezza. I bandisti camminano, marciano, cantano e suonano nelle nostre piazze e strade. Gli adulti donano la loro esperienza e i giovani nuove idee, entusiasmo e orizzonti.
Libero accesso alla formazione musicale
Per molto tempo, le bande sono state uno dei maggiori veicoli di diffusione della cultura musicale e strumentale. Hanno coinvolto gli abitanti dei centri più grandi ma anche le realtà sociali più decentrate e hanno permesso alla musica di entrare nella vita dei giovani, nei luoghi di lavoro e di socialità. I bandisti di ieri erano gente del popolo: contadini, operai e commercianti che coltivavano la passione per la musica e credevano nell’alto valore educativo e culturale dell’aggregazione. Oggi sono donne e uomini, ragazze e ragazzi caratterizzati da un comune senso di appartenenza alle proprie comunità, sano e profondamente ricco di senso, uniti dall’amore per le note e dalla consapevolezza dell’essere utili a sé stessi, agli altri e alle istituzioni.
Un po’ di storia
Le prime bande musicali si costituiscono all’inizio dell’800: primo in assoluto fu il Corpo Musicale Città di Trento, fondato nel 1801. A seguire nacquero la Banda Civica di Borgo Valsugana, fondata nel 1813, e la Banda Sociale di Tesero, fondata nel 1817 e successivamente dedicata a Erminio Deflorian. Nel 1951 nasce la Federazione dei Corpi Bandistici della Provincia di Trento, che proprio quest’anno ha festeggiato i 70 anni. Oggi la Federazione raccoglie 82 corpi bandistici, 4 fanfare alpine e 41 bande giovanili, con il meglio delle promesse musicali future. I bandisti impegnati sono complessivamente 5900, mentre 2789 sono i ragazzi che studiano strumenti musicali. I concerti realizzati annualmente sono circa 1500.
Qualche numero
Proviamo a profilare l’identikit del bandista trentino: per il 52% sono donne, mentre l’età media è di 35 anni. Il 36% vanta una permanenza che va dai 6 ai 15 anni, il 20% sotto i 5 anni, il 19% oltre i 30 anni. Tra le motivazioni iniziali che portano a entrare in banda ci sono la creazione di competenza e il miglioramento della propria sfera relazionale; poi ci sono la partecipazione, la flessibilità e la formazione. Il bandista trentino è assai eclettico e nel 50% dei casi fa parte di altre associazioni, non musicali. E circa il 30% segue almeno due tipologie di attività culturali.
Dal canto nostro ci sentiamo vicini allo spirito che anima i corpi bandistici trentini. Abbiamo lo stesso amore per il territorio. Abbiamo in comune la consapevolezza di quanto lo spirito di comunità sia vitale per noi gente di montagna. E sentiamo anche noi, come loro, un intenso legame con la tradizione, generatrice di identità e di senso.