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Economia ed ambiente non dovrebbero
essere considerati l’una in opposizione all’altra.
Probabilmente avete già sentito parlare del Trentino e della sua vocazione verso l’idroelettrico e più in generale per una cultura territoriale molto attenta alla gestione delle fonti rinnovabili. Ma esattamente cosa vuol dire? Quali sono le tecnologie utilizzate? E quali sono le storie di eccellenza che il Trentino può vantare? Oggi cercheremo di rispondere a queste domande mettendo in primo piano i fatti, i numeri del “Trentino rinnovabile”, con una storia emblematica e significativa per l’interno contesto europeo: l’autosufficienza energetica dei comuni del Primiero.
Trentino: una regione virtuosa con numeri da record
Iniziamo da un fatto: la produzione trentina di energia elettrica da fonti rinnovabili copre buona parte del fabbisogno provinciale e delinea uno scenario di approvvigionamento virtuoso, di riferimento per tutto il territorio nazionale.
La Provincia Autonoma di Trento vanta 209 centrali idroelettriche, ma la produzione di energia sostenibile passa anche da stabilimenti specializzati nella lavorazione di biomassa legnosa, sistemi fotovoltaici e impianti per il solare termico, impianti geotermici, a cui si aggiungono impianti mini-idroelettrici e mini-eolici. Unitamente a tutto questo, da segnalare anche una crescente cultura edilizia orientata verso la riduzione dei consumi, un forte orientamento verso la raccolta differenziata e nuove soluzioni per la mobilità sostenibile. In questo mix di tecnologie, peculiarità territoriali e visioni culturali, sono oramai diversi i casi studio che hanno portato allo sviluppo di esperienze completamente autonome dal punto di vista energetico, sia nel pubblico (ad esempio scuole, asili, impianti sportivi), sia nel privato. Tra queste, spicca un intero territorio, quello del Primiero, che ha saputo raggiungere risultati veramente strabilianti.
I comuni del Primiero e il loro impegno per l’energia rinnovabile
Ci troviamo al cospetto delle impareggiabili Pale di San Martino, nella valle del Primiero, a nordest di Trento. Un territorio unico da tanti punti di vista, significativo per le ricchezze naturalistiche, artistiche, produttive e gastronomiche. Se San Martino di Castrozza è una località ben nota agli amanti dello sci, poco più a sud sono Mezzano e Fiera di Primiero a richiamare le attenzioni dei gastronauti appassionati di formaggi di alta qualità. E poi Villa Welsperg con il famoso sentiero delle Muse Fedaie, il rinomatissimo Passo Rolle, il Parco di Paneveggio con la foresta dei violini e molto altro ancora; tanti luoghi che sono ben più di un riferimento per i cultori delle escursioni in mezzo alla natura.
In questo ecosistema unico al mondo, risiedono comunità di valle che hanno saputo dare vita ad un florido tessuto sociale, sostenuto da una solida cultura della sostenibilità e dell’energia pulita. Le comunità di Primiero, Vanoi, San Martino di Castrozza e Passo Rolle sono infatti unite dal comune intento di incrementare il più possibile il livello di sostenibilità del territorio, per il bene dell’ambiente, dei cittadini e di un sistema turistico capace di attirare ogni anno migliaia di visitatori da tutto il mondo. Centrali idroelettriche, impianti a biomassa, sistemi fotovoltaici e un forte orientamento verso la mobilità green, sono i punti fermi di un progetto di autonomia energetica che ha già permesso di raggiungere importanti traguardi e riconoscimenti, come quelli conferiti al territorio da Legambiente e dall’Unione Europea con la RES Champions League, competizione tra le migliori località europee che si distinguono per sostenibilità e utilizzo delle risorse rinnovabili.
Un progetto turistico realmente sostenibile, iniziato nel 1902
Le prime due centrali idroelettriche del Primiero furono costruite nel 1902. Una scelta strategica che nel corso del tempo si rivelò essere l’inizio di un grande percorso di sostenibilità, tuttora in pieno sviluppo. Oggi il territorio produce energia pulita a sufficienza per coprire interamente il fabbisogno locale e genera un forte surplus che viene distribuito nella rete nazionale; un volano economico che ha sostenuto e sostiene molte iniziative avveniristiche come l’impianto di teleriscaldamento di San Martino di Castrozza, alimentato da un sistema a biomassa legnosa. Ma sono anche gli hotel e altre strutture turistico-ricettive, in primis gli impianti di risalita, a beneficiare di energia pulita. Non a caso, nelle valli del Primiero, gli operatori pubblici e privati hanno dato vita all’Associazione GreenWay Primiero che monitora e certifica questa vocazione virtuosa del territorio, misurando anche gli impatti positivi in termini di emissioni.
Concludiamo questo articolo con alcune segnalazioni:
- Per approfondire i numeri e i progetti del “Primiero sostenibile”, clicca qui;
- Se questo articolo ti ha incuriosito e stai valutando di visitare il Primiero, ecco un articolo che ti farà venire voglia di infilare subito gli scarponi: Marciò e Muse Fedaie: due sentieri magnifici, anche per famiglie con passeggini;
- Per ulteriori approfondimenti sul Trentino e le energie rinnovabili, leggi questo report a cura di Legambiente (progetto Comuni Rinnovabili).