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Definiamo la Piana Rotaliana sia per l’energia vitale delle acque che scorrono in moto continuo unendo il nord ed il sud che per i simbolismi del buio e della luce di detti punti cardinali.
Se c’è un angolo di Trentino che sa di poesia, vento fresco e ottime mele, questo è senza dubbio la Rotaliana Königsberg. Qui il territorio è protagonista di storie antiche, di sapori autentici e di un rapporto speciale tra uomini e natura. Un luogo che, tra tradizioni radicate e ritmi lenti, guarda anche al futuro con passione e innovazione.
Una terra stretta tra fiume e montagne
La Comunità di Valle Rotaliana Königsberg si estende per circa 9.500 ettari, tra i comuni di Mezzocorona, Mezzolombardo, San Michele all’Adige, Lavis, Roveré della Luna e Terre d’Adige. È una pianura che nasce dall’azione millenaria del fiume Adige, le cui acque hanno depositato sedimenti fertili e terreni alluvionali, creando un habitat ideale per vigneti, frutteti e orti. La conformazione di questa zona – il cui nome sembra derivare da un antico termine celtico il cui significato indicava una piana in cui si pagava il dazio – si presenta come un vero e proprio scrigno di biodiversità e di tradizioni agricole.
Le radici di un’agricoltura fatta di passione e innovazione
Il clima è di tipo continentale, con estati calde e inverni freddi, perfetti per far crescere uva di alta qualità e molti altri prodotti agricoli. È il terreno ideale per prodotti che hanno fatto la storia del Trentino, come il celebre Teroldego Rotaliano, un vino rosso robusto e aromatico che rappresenta il principe dei vini tridentini e occupa una porzione della Rotaliana definita Piana (circa 400 ettari). La presenza del fiume Adige aiuta a mantenere i terreni umidi e fertili, dando vita a produzioni di alta qualità in tutta l’area, prima fra tutti l’Asparago Bianco di Zambana De.Co., di cui abbiamo già ampiamente scritto in un precedente articolo. Altra coltivazione importante della Rotaliana sono le mele, in particolare Golden Delicious, Gala, Red Delicious, Fuji e Granny Smith. La tradizione agricola qui è antica, ma non si ferma mai: si evolve, si aggiorna, senza dimenticare le proprie radici. Lo si può scoprire attraverso il turismo rurale, in continua crescita, che porta benefici all’economia locale e contribuisce a far conoscere il valore e la bellezza del territorio.
Fototeca Trentino Marketing – Foto di Pillow Lab
Zambana: un borgo tra storia e tradizione
Zambana è una frazione del Comune di Terre d’Adige. Conosciuta per il suo mercato settimanale, uno dei più antichi della regione, attira visitatori e commercianti da tutta la zona, desiderosi di respirare l’atmosfera di un tempo che ancora vive tra le sue strade. Il territorio di Zambana ha origini antiche, testimoni di epoche passate: la chiesa di San Michele Arcangelo, con i suoi affreschi e l’architettura di pregio, ne è forse il monumento più rappresentativo. Negli ultimi decenni, Zambana ha iniziato a promuovere eventi culturali, sagre e manifestazioni che celebrano le radici locali e rafforzano il senso di comunità. Il più famoso è sicuramente il festival dell’asparago di Zambana, che ha saputo riunire diverse associazioni attorno al comune obiettivo di valorizzare la coltivazione più importante della Piana. Tra le feste più sentite c’è poi la Festa della vendemmia, che tra degustazioni di vini, esposizioni di prodotti tipici e spettacoli folkloristici, permette di respirare l’essenza di un territorio che festeggia la propria identità. Un’altra ricorrenza importante è la Festa di San Michele, che si tiene ogni anno a settembre, con processioni, concerti e rievocazioni storiche.
Un patrimonio da custodire e tutelare
Come ogni zona ricca di storia e di natura, anche la Comunità di Valle Rotaliana Königsberg affronta nuove sfide: la gestione sostenibile delle risorse, la salvaguardia del paesaggio e la tutela delle tradizioni. Rimane però un esempio perfetto di come natura, tradizione e innovazione possano convivere in armonia. Se un giorno vi capita di attraversare questa parte di Trentino, ricordate di fermarvi un attimo, respirare profondamente e ascoltare il paesaggio… Magari con una mela croccante e profumata tra le mani, simbolo di un territorio che, tra montagne e fiumi, ha fatto della cura, della cultura e della passione il suo modo di vivere.