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Tu sei esemplare come la cometa
e ti addormenti sopra quel presepe
che indora a notte nascite divine.
Passata la festa dell’Immacolata, inizia un rito che per molti di noi è la vera emozione del Natale. Andiamo in soffitta, in cantina o in qualche altro ripostiglio, e tiriamo fuori la scatola. Quella preziosa scatola in cui conserviamo le statuine, la capanna, la carta argentata, il muschio finto… Controlliamo se tutto è a posto, se c’è qualcosa da comprare (cosa che in realtà speriamo), quindi iniziamo a costruire con gioia quasi infantile quel piccolo magico mondo che è il presepe. Sempre uguale, eppure ogni anno un po’ più bello.
Breve storia del presepe
Ma quando è nato questo rito? E perché si chiama così? Il presepe ha origine dalle sacre rappresentazioni che si tenevano nelle chiese durante il Medioevo in occasione del Natale. È a questa usanza che si collega il presepe vivente realizzato da San Francesco a Greccio nel 1223, universalmente ritenuto il padre di tutti i presepi. Nel corso del Trecento le rappresentazioni furono gradualmente sostituite da allestimenti plastici, spesso di grandi dimensioni, che poi si trasformarono nella tradizione che ancora oggi coltiviamo. Il termine presepe (o presepio, tutte e due le forme sono corrette) deriva dal latino praesaepe, cioè greppia, mangiatoia, ma anche recinto chiuso per capre e pecore. Il termine è composto da prae (innanzi) e saepes (recinto), ovvero luogo che ha davanti un recinto.
La tradizione del presepe in Trentino
Il presepe in Trentino affonda le sue radici nell’antichità ed è una tradizione legata all’artigianato ligneo, presente in tutta la provincia e in particolare in Val di Fiemme. Nel 2015 questa tradizione ha avuto il suo momento di gloria con l’allestimento di un presepe trentino in piazza San Pietro, in occasione del Giubileo Straordinario della Misericordia. Dai presepi viventi, alle esposizioni dei presepi lungo le strade dei paesi o nei boschi, la stalla che ha ospitato la Natività è senza dubbio la protagonista del Natale trentino.
I presepi da visitare assolutamente
Sono tantissimi i paesi trentini che offrono eventi e percorsi che permettono di visitare i presepi. Se volete qualche idea, eccovi le mete più interessanti. Tesero innanzitutto, per la qualità dei suoi presepi artigianali e la rievocazione degli antichi mestieri. Ossana, il Borgo dei Cento Presepi, per l’originalità con cui vengono recuperati materiali inusuali. Poi Faedo, nella piana Rotaliana, dove c’è il presepe più grande, con 80 statue a grandezza naturale. E infine Miola, piccolo paese sull’altopiano di Pinè, che è uno degli esempi migliori di come la popolazione del Trentino sia legata alla preparazione dei presepi. Ci sono poi i presepi della Vallagarina. La lista è lunga e qui ci limitiamo a segnalarvi quelli tutt’ora visitabili: Pomarolo dall’1 dicembre al 6 gennaio; Nomi dal 4 dicembre al 6 gennaio; Nogaredo dal 5 dicembre al 9 gennaio; Terragnolo dall’8 dicembre a fine gennaio; Besenello dall’8 dicembre all’8 gennaio; Calliano dal 9 dicembre al 6 gennaio; Volano dal 10 dicembre al 6 gennaio.
I presepi viventi
Meritano anche loro di essere visti anche perché, essendo pochi, sono più preziosi. Li troviamo in alcune località, dislocate in piccole vallate, come Castel San Giovanni nella Valle del Chiese, Canale di Tenno sul Garda Trentino, Tres nel comune di Predaia e Calavino nella Valle dei Laghi. Sono molto suggestivi anche perché ci mettono a contatto con il passato contadino e pastorale delle nostre valli.
Per concludere: se state ancora trascorrendo le vostre vacanze sulla neve in Trentino, non perdetevi questa meraviglia. Siete ancora in tempo! E continuate a seguirci sul nostro blog…