Categorie
Che cosa sono gli uomini rispetto alle rocce e alle montagne?
Dopo la pausa invernale, il gioioso concerto dei campanacci accompagna la salita delle mandrie ai pascoli: un rito che a noi trentini annuncia l’arrivo dell’estate alpina, quella dell’alpeggio. L’alpeggio è una pratica che consiste nel portare gli animali in malga: oggi sono prevalentemente mucche, in passato erano soprattutto pecore e capre. Questa attività inizia con la monticazione, la salita sull’alpe, che avviene tra la fine di maggio e la metà di giugno, e termina con la demonticazione, o desmontegada, che avviene a fine settembre. In Trentino gli alpeggi sono presenti in tutte le valli, con maggiore frequenza nelle zone montane più estese, come Lagorai, Adamello-Brenta, alta Val di Sole, Primiero e Monte Baldo.
Un ambiente ideale per la salute degli animali
Nelle nostre montagne i bovini portati all’alpeggio sono ogni anno circa 17.000, di cui 8.500 da latte. La superficie dei pascoli alpini ammonta ad almeno 35 mila ettari e vi si trovano qualcosa come 600 malghe, di cui 300 attive. In 160 di queste sono presenti vacche da latte e in un’ottantina la trasformazione casearia avviene direttamente sul posto; la produzione dei formaggi d’alpeggio infatti può avvenire sia in malga sia nei caseifici di fondovalle. Con il latte d’alpeggio prendono forma formaggi con aromi e sapori inconfondibili: nel rispetto dei metodi di produzione tradizionali, viene lavorata una materia prima di altissima qualità perché le mucche sono tenute al pascolo in un ambiente ideale, alimentate con foraggi ricchi di essenze foraggere pregiate, peculiarità dei prati di montagna. Nei pascoli infatti c’è una grande varietà di erbe aromatiche che rendono molto più profumato il latte.
La grande importanza dei pascoli alpini
In questo contesto le malghe rappresentano tuttora il cuore del mondo contadino di montagna: un luogo ricco di tradizioni e saperi al quale è riconosciuta ancora oggi una funzione ambientale molto importante per la salvaguardia del paesaggio e della biodiversità, senza dimenticare la funzione di contrasto al dissesto idrogeologico. L’alpeggio porta notevoli vantaggi agli animali. Prima di tutto da un punto di vista alimentare, perché il maggiore valore nutritivo del pascolo si riflette nella qualità dei prodotti lattiero-caseari. Poi dal punto di vista fisico, perché il movimento quotidiano favorisce lo sviluppo della muscolatura, migliora l’attività circolatoria e potenzia la capacità polmonare. E infine dal punto di vista ambientale, perché in quota c’è una migliore qualità dell’aria e ci sono radiazioni attive che hanno benefici influssi sulla salute dell’animale. Ma il grande valore degli alpeggi è da collegarsi ad altri due importanti fattori. Il primo è il senso comunitario di cui sono da sempre testimonianza. Una grande parte degli alpeggi sono infatti patrimonio delle comunità montane. Territorio da tutelare, preservare e difendere, nel comune interesse di tutti. L’altro fattore è che nell’alpeggio il paesaggio creato dall’uomo vive in equilibrio con l’ambiente naturale.
Il ritorno al rispetto dell’ambiente
Qui in Trentino conviviamo con la montagna da sempre: la sappiamo mettere a frutto e allo stesso tempo la sappiamo rispettare. Non sempre è stato così, questo è vero: pensiamo ad esempio al disboscamento che dall’antichità fino alle guerre mondiali veniva praticato con criteri non sostenibili, e pensiamo all’emblematico Vaia che ha palesato, nella sua eccezionalità, che alcune attività di rimboschimento del passato non sono state fatte nel migliore dei modi. Oggi però la consapevolezza di quanto sia importante il rispetto dell’ambiente è un fattore centrale anche nella pianificazione territoriale finalizzata alla promozione turistica, e maggiori sono le competenze tecniche e scientifiche che fortificano questa nuova cultura. Per questo, come agricoltori impegnati in una gestione qualitativa del territorio, ci sentiamo di dire che il valore più grande che vediamo nell’alpeggio è che ci può indicare la strada per una fruizione “dolce” della montagna, una fruizione in cui l’uomo torni ad essere un inquilino educato, attento e premuroso.
——————————————–
Foto in copertina – ph credits:
Fototeca Trentino Sviluppo S.p.A – Carlo Baroni