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Il futuro appartiene alle persone che sprigionano le idee.
Gli ultimi cento anni e poco più rappresentano un percorso fondamentale per la nostra regione e più in generale per tutti gli amanti della natura. In questo lasso di tempo, tragicamente segnato da due guerre mondiali e da tutte le contraddizioni della nostra contemporaneità, la natura trentina è cresciuta rigogliosa e ha definito le sue forme in relazione con gli abitanti, alla ricerca di un equilibrio produttivo e sostenibile.
Se cento anni sono un nulla di fronte all’immensa e lunghissima storia delle Dolomiti, è evidente che per la dimensione dell’uomo rappresentano una buona misura per fare due conti e segnare un ulteriore snodo verso l’epoca della transizione e della riduzione dell’impronta carbonica. Perché questi cento anni, a cavallo di due secoli, combaciano con un giro di boa generazionale che, auspicabilmente, ci porterà verso un mondo diverso da quello attuale. Alla base però ci sono delle conquiste, dei punti fermi faticosamente conquistati e uno di questi, per noi trentini, è particolarmente rilevante: il concetto di parco naturale, di parco protetto, un’idea creata dall’uomo per proteggere la natura dall’uomo stesso.
Il primo Parco Nazionale italiano ufficiale è datato 1922: il Parco Nazionale Gran Paradiso, realizzato su una riserva di caccia dei Savoia. Ma, sostanzialmente, anche la storia dei parchi trentini vanta una tradizione secolare…
Giovanni Pedrotti: un innovatore nato a Rovereto nel 1867
Giovanni Pedrotti era una figura poliedrica che tutti gli amanti della natura dovrebbero conoscere. Nato a Rovereto nel 1867, fu un appassionato alpinista, un preparato naturalista, un sincero irredentista e un rinomato politico; fu in sintesi un grande intellettuale dei nostri territori, una di quelle figure capaci di lasciare un segno profondo nello sviluppo sociale e culturale delle comunità. Fortemente legato alla SAT (Società degli Alpinisti Tridentini) di cui fu Presidente per alcuni anni, contribuì tramite i suoi eredi alla nascita della Biblioteca della Montagna nella quale confluirono le sue raccolte di testi. E quindi non è certo un caso se il rinomato rifugio Pedrotti sull’Altopiano della Rosetta – Pale di San Martino, a 2.581 metri, sia stato dedicato alla sua memoria.
Agli inizi del novecento, era due le minacce che minavano il futuro delle montagne trentine: la crescita di un turismo disordinato e lo sviluppo degli impianti idroelettrici. Due problematiche rilevanti, ma anche due simboli emblematici dello sviluppo del primo novecento. Giovanni Pedrotti ne era pienamente consapevole e il 14 settembre 1919 con un articolo apparso sul “Giornale d’Italia forestale” si spese in un accorato appello per la difesa del paesaggio e propose per primo la costituzione di parchi nazionali a difesa del Gruppo dell’Adamello e delle Pale di San Martino.
La proposta raccolse subito interesse e un sostegno trasversale che andava dal Touring Club Italiano al Senato del Regno d’Italia, ma mentre in altre regioni tra il 1922 e il 1923 nascevano i primi parchi nazionali, il percorso trentino si rivelò molto più accidentato, tant’è che fu necessario attendere la fine degli anni ‘80. Il Parco Naturale Adamello Brenta e il Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino videro luce infatti solo nel 1988 su iniziativa della Provincia autonoma di Trento.
Un secolo di cultura di montagna: l’eredità di Giovanni Pedrotti
Oggi, a poco più di cento anni dalla pubblicazione del famoso articolo del 1919, possiamo affermare con assoluta certezza che l’eredità di Giovanni Pedrotti fa parte della nostra stessa identità, del nostro essere trentini, del nostro amore per la montagna. Nel 2022, lo diciamo con orgoglio, più di un terzo della provincia di Trento è tutelato in una fitta rete di parchi nazionali e locali, in parte patrimoni UNESCO. Il nostro presente è già focalizzato sulla decarbonizzazione, sull’assorbimento delle emissioni, sulla difesa della biodiversità; l’obiettivo dello sviluppo sostenibile è il nostro mantra e, nonostante le difficoltà dello scenario internazionale, dalla nostra grande biosfera verde chiamata Trentino, proviamo a guardare al prossimo futuro con fiducia!
Se vuoi saperne di più sulla nostra cultura e sulle nostre montagne, segui il nostro progetto “L’Enciclopedia del Trentino“!
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Foto in copertina:
Fototeca Trentino Sviluppo SpA – cr. Alessandro Gruzza