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Che cos’è la coscienza? È la bussola dell’ignoto.
A passo veloce cercando di orientarsi nel bosco con il solo aiuto della bussola, di una mappa dettagliata e delle proprie abilità: è l’orienteering, uno sport che premia la capacità di esplorare con sicurezza un territorio sconosciuto. Funziona come una vera e propria gara a cronometro con i partecipanti impegnati a raggiungere i punti di controllo, scegliendo il percorso migliore.
Orienteering significa orientamento ed è una disciplina nata nei paesi scandinavi all’inizio del XX secolo. Nel corso del tempo è diventato un vero e proprio sport, con manifestazioni e gare. La prima gara internazionale si è disputata nel 1932 fra Svezia e Norvegia; in seguito le competizioni si sono allargate anche a Danimarca, Unione Sovietica, Svizzera, Ungheria, Cecoslovacchia e Stati Uniti d’America. Oggi l’Orienteering si pratica nei 5 continenti e conta circa 3.000.000 di praticanti. In Italia la Federazione Italiana Sport Orientamento (riconosciuta dal CONI) nasce nel 1986.
Tanti modi di praticarlo
I primi a praticare quest’attività sono stati i militari, nelle loro esercitazioni in campo aperto. Le mappe che usavano erano piuttosto rudimentali e le tecniche di orientamento approssimative. Poi, quando da attività di esercitazione si è trasformata in attività sportiva, l’orienteering si è strutturato in varie forme. Esiste infatti la corsa con orienteering, lo sci con orienteering, la mountain bike con orienteering e l’orienteering di precisione. In qualsiasi forma e luogo, è previsto l’utilizzo di una mappa e della fondamentale bussola. Luoghi ideali di svolgimento sono i boschi ma si possono utilizzare anche gli ambienti naturali in generale, come prati, fiumi, rive di laghi, piccoli borghi ecc. La mappa descrive solo la morfologia del terreno e le curve di livello (quindi nessuna scritta). Prevede inoltre una simbologia internazionale (un triangolo per indicare il punto di partenza e i punti del percorso con un cerchietto) e l’utilizzo dei colori: marrone per ciò che appartiene al terreno, nero per le opere dell’uomo e le rocce/sassi, verde per la copertura della vegetazione, blu per tutto quello che appartiene all’acqua, giallo per i terreni aperti con ottima visibilità, rosso o viola per indicare il percorso di gara).
Esercizio fisico e mentale
L’orienteering è uno sport che si può praticare sia a livello amatoriale che a livello agonistico ed è un’attività che impegna sia il corpo che la mente, richiedendo concentrazione e creatività. Favorisce inoltre la serenità. Ogni percorso infatti è suddiviso in tappe, con specifici obiettivi, e non c’è modo di pensare troppo perché bisogna essere sempre concentrati sul “qui ed ora”. Non serve un abbigliamento particolare: sono sufficienti un paio di scarpe da running e una comoda tuta sportiva. Inoltre, soprattutto per chi è alle prime armi, è uno sport da praticare in gruppo, perché si ha l’opportunità di aiutarsi e vivere lo spirito di squadra! Il Trentino è la patria naturale dell’orienteering, perché tutti i suoi boschi sono trasformabili in terreni di esplorazione e orientamento, semplicemente cartografandoli. E infatti nelle nostre valli questo sport si pratica un po’ ovunque e a tutti i livelli.
Vi abbiamo incuriosito abbastanza per venire a provare l’orienteering già dal prossimo weekend? In rete trovate molte indicazioni su corsi, scuole e associazioni che operano in Trentino. E ovviamente trovate anche informazioni sui tantissimi eventi e gare che vengono organizzati. Vi aspettiamo su da noi con bussola e mappe, oltre ad una manciata di ciliegie de La Trentina – Buona come la sua terra e anche delle Susine di Dro a giusta maturazione proprio in queste settimane.