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La felicità è mangiare un frutto, la serenità è ammirare l’albero.
A tutti sarà capitato di imbattersi in cespugli o piante carichi di bacche e frutti di forme e colori diversi. In qualche caso le riconosciamo, in altri no. E di conseguenza siamo portati a guardarle con sospetto. L’importanza di queste piante va ben oltre le proprietà eduli e salutari, ovviamente rilevanti, in quanto rappresentano una ricca fonte di biodiversità.
Con questo primo articolo iniziamo un viaggio alla scoperta di queste bellissime piante, guidandovi nella conoscenza delle loro riconosciute proprietà alimentari e dei diversi modi di utilizzarle. Ma non solo: trattandosi perlopiù di piante selvatiche, dotate di adattabilità e rusticità, potete prenderle in considerazione nell’allestimento di siepi e barriere vegetali, per impreziosire il vostro giardino o il vostro terrazzo. Cominciamo con il corniolo e la lantana.
Il corniolo: una pianta adatta anche al nostro orto
È una pianta molto diffusa e la troviamo spontanea nelle siepi e nei boschi, tanto in pianura quanto in collina e in montagna fino a 1100-1300 metri. Cresce rapidamente e può raggiungere un’altezza di 4-5 metri. Il tronco è contorto con i rami disposti in modo irregolare. Fiorisce dalla fine di febbraio a tutto marzo. I fiori sono gialli e molto piccoli, a forma di ombrello. Il frutto è la corniola, una piccola drupa ovale dal sapore dolce-acidulo, contenente un nocciolo legnoso molto duro. Le foglie sono ovali e allungate, con l’apice molto appuntito, e sono ricoperte di peli sottilissimi. Conosciuto fin dall’antichità per la durezza del suo legno, soprattutto se stagionato, il corniolo si presta ottimamente per la realizzazione di rivestimenti e impiallacciature, anche per mobili di pregio. La sua durezza viene molto apprezzata da artisti e scultori che lavorano il legno, dal momento che consente lavori minuziosi e di precisione. Diffuso anche il suo utilizzo per manufatti come bastoni da passeggio, ombrelli e pipe.
In autunno i cornioli diventano “infuocati” poiché le foglie e i frutti assumono il caratteristico colore rosso scuro. Quando le corniole iniziano a cadere a terra, è il momento di raccoglierle. Si possono consumare fresche oppure trasformare in gelatine, marmellate, mostarde o salse. Si utilizzano anche in infusione nel vino, nella grappa e in liquori aromatizzati. Grazie alle proprietà astringenti, si usano anche come maschere di bellezza. Avendo un alto contenuto di vitamina C ed essendo ricche di caroteni e tannini, le corniole sono ottime come prevenzione delle malattie influenzali, contro l’infiammazione dell’apparato digerente e per i dolori articolari.
La lantana: una bacca da prendere a piccole dosi
Proprio in questo periodo maturano le bacche di lantana, un arbusto diffuso per i boschi cedui e i pendii soleggiati del Trentino. Simile al viburno, è però più piccolo e si trova solo allo stato spontaneo fino ai 1000 metri d’altitudine. Il nome deriva dal latino lantare che significa allentare, estendere, e questo a causa della flessibilità dei suoi rami che da sempre sono usati anche per sostituire il giunco. I rami giovani, difficili a spezzarsi, sono ricoperti di peli corti e stellati, che li fanno sembrare di feltro grigio, tanto che gli inglesi lo chiamano “vimine bianco”. Una caratteristica questa peculiare della famiglia dei viburnum a cui la lantana appartiene. L’arbusto può raggiungere i 4 metri di altezza e le foglie sono caduche, spesse e rugose, di color verde-grigiasto. La pianta fiorisce tra maggio e giugno, con fiori piccoli e bianchi. I frutti sono piccole drupe ovali e un po’ appiattite, con un solo seme duro e nero. La drupa dapprima è verde, poi rosso scarlatto, e infine nera a completa maturazione nel mese di settembre. Solo allora è commestibile. Si sconsiglia di assumerne troppe in quanto provocano stitichezza. Contengono acido viburnico con proprietà antispasmodiche e da tradizione si usano per decotti contro le angine, le emorroidi e il mal di denti.
Cercateli nelle vostre escursioni e vi aspettiamo il prossimo mese per scoprire altri frutti spontanei del Trentino. A presto!