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Se potessimo vedere chiaramente il miracolo di un singolo fiore, l’intera nostra vita cambierebbe.
Buddha
Parlare del legno di abete rosso di risonanza – proveniente dalla Foresta dei violini di Paneveggio e dai boschi della Val di Fiemme – vuol dire sostanzialmente parlare di un miracolo della natura. Ma questo non è un semplice modo di dire… Stiamo parlando invece di un qualcosa di veramente straordinario, di un albero maestoso ed estremamente longevo, e di un legno dalle proprietà eccezionali, ricercato – da secoli – dai migliori liutai del mondo.
L’abete rosso: come riconoscerlo
Noto anche come “peccio”, l’abete rosso è un albero appartenente alla famiglia delle Pinaceae. Cresce diffusamente nell’arco alpino e in vari areali in Europa. Può raggiungere anche 40-45 metri d’altezza ed è fortemente caratterizzato da un portamento slanciato e da una chioma a cono abbastanza stretta. Gli aghi ci permettono di distinguerli dagli altri abeti, grazie alla peculiare sezione quadrangolare. Ma sono soprattutto i rami che possono aiutarci a riconoscere subito gli abeti rossi e a non confonderli con gli abeti bianchi: nei primi, i rami principali sono orientati verso l’alto, nei secondi sono solitamente orizzontali.
La foresta dei violini di Paneveggio e gli altri areali del Trentino
Gli abeti rossi di risonanza, questi incredibili alberi musicisti, vivono in pochi areali in Europa e tra questi, hanno eletto proprio il Trentino come loro culla prediletta.
La nostra regione ospita infatti:
- la rinomata Foresta di Paneveggio, nota come Foresta dei violini, estesa su 2793 ettari, famosa in tutto il mondo;
- il Bosco che suona in Val di Fiemme;
- boschi di abeti rossi in Valle di Ledro sul monte Tremalzo.
Antonio Stradivari e la Magnifica Comunità di Fiemme
Famose case produttrici di strumenti musicali di alta qualità scelgono il legno di risonanza degli abeti rossi di Paneveggio e della Val di Fiemme per la realizzazione delle tavole armoniche. Ma questa preferenza segue una tradizione di secoli che già coinvolgeva i famosi liutai cremonesi del ‘600, in primis Antonio Stradivari; il famoso artigiano della musica si rivolgeva alla Magnifica Comunità di Fiemme per selezionare il legno da utilizzare per la realizzazione dei suoi magistrali strumenti musicali. Una leggenda – ma è corretto dire che non esistono prove certe – vuole Stradivari impegnato in prima persona in queste foreste, alla ricerca del miglior legno, grazie ad una tecnica particolare: far rotolare i tronchi lungo i declivi per ascoltarne il suono e sceglierne quindi i migliori…
Insomma, una gita da non perdere! Per visitare la Foresta di violini e il Bosco dei suoni vi suggeriamo di contattare l’Ufficio Informazioni di Predazzo e l’Ente Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino.