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C’è chi attraversa il mondo e chi è attraversato dal mondo. Il viaggio più bello è un punto di equilibrio.
Prima di tutto, lasciateci chiarire un dubbio ricorrente che attanaglia molti turisti: l’accento è sulla ò, quindi Mòcheni! Lo diciamo con il sorriso sulle labbra, ben consapevoli del rispetto con cui ci vengono rivolte mille domande dai viaggiatori più curiosi. Perché la Valle dei Mòcheni è veramente un mondo a parte, ricco di peculiarità naturalistiche e culturali, e le tante fascinazioni dei visitatori non sono altro che il riflesso di un territorio che ha effettivamente qualcosa di magico.
Dove si trova la Valle dei Mòcheni
La valle si trova a est di Trento. Per comprenderne lo sviluppo sarà sufficiente seguire il percorso del torrente Fersina fino alla cittadina di Pergine Valsugana, tappa di partenza ideale per andare alla scoperta di questa gemma nascosta del Trentino. Oltre che da Trento, la valle è facilmente raggiungibile anche dai laghi di Caldonazzo e di Levico Terme, e dall’Altopiano di Pinè. Le vette del gruppo del Lagorai ne caratterizzano l’orografia, con una serie di monti che vanno dai 2.000 ai 2.400 mt. Il più basso, a sud, è il Dosso di Costalta (1.955 mt) che ci porta verso l’Altopiano di Pinè. Il più alto, a nord-est della valle, è il Monte Ruioch (2.432 mt), ben noto agli amanti del trekking. Aggiungiamo anche Fravort, Gronlait, Sette Selle e il Lago di Erdemolo, luoghi e toponimi importanti da cercare sulla mappa!
La lingua mòchena e la storia della valle
Eh sì, non stupisce che la bellezza e la magia di questo territorio possano aver dato vita ad una cultura e ad una storia peculiare, ma che questa storia possa aver generato una vera e propria lingua, magari sì. Stiamo parlando infatti della lingua mòchena, appartenente alle cosiddette “lingue tedesche superiori”, varianti del tedesco standard sviluppatesi a cavallo delle alpi, tra Germania, Svizzera, Austria e Italia. Per comprenderne meglio le origini, spostiamoci attorno al 1200, anni in cui la valle attrasse un flusso di coloni tedeschi richiamati dalla signoria feudale di Pergine. Da questa comunità, complice le caratteristiche del territorio, iniziò a svilupparsi la lingua e la cultura Mòchena. In molti probabilmente starete pensando alla cultura cimbra; certo, ci sono molte analogie, così come con altre culture di valle e di montagna in tutto l’arco alpino, ma è corretto precisare che la lingua Mòchena è un’isola linguistica autonoma, separata dal cimbro, protetta e con un proprio istituto culturale: l’Istituto Culturale Mòcheno. Chi avrà voglia di approfondire le origini di questa storia medievale di migrazioni, troverà probabilmente altri fili rossi legati alle culture di montagna, non ultimo l’etimo Moch che – tra tante varianti arrivate anche in Veneto e in Friuli – ci porta alle attività agrozootecniche, dei pascoli, degli alpeggi e dei masi da sempre caratteristici di questi areali. Attività silvopastorali arricchite nella Valle dei Mòcheni anche da importanti attività estrattive – minerarie, tra le principali opportunità di sviluppo che hanno alimentato questo peculiare fenomeno migratorio.
Valle dei Mòcheni: una paesaggio davvero incantevole
Se dovessimo stilare un elenco analitico della magnificenza della Valle dei Mòcheni dovremmo scrivere sostantivi classici di tutto il Trentino: boschi e vette; abeti e larici; torrenti e acqua pura; baite e masi; panorami e scorci. Eppure non le faremmo giustizia perché non è possibile descrivere, né con un elenco né del resto con questo post, quell’eccezionale sentimento di libertà trasmesso dalla valle; una suggestione di disarmante spazialità naturalistica, dove l’uomo compare in maniera modesta, tra case sparse qua e là e segnali di una rispettosa agricoltura. Qui realmente l’ecosistema sembra aver raggiunto un qualche equilibrio positivo con l’uomo. E la sensazione di pace che ne deriva è impagabile. Lasciatecelo dire, per quanto riguarda la Valle dei Mòcheni c’è solo una cosa da fare: andare a visitarla. Le parole non possono essere sufficienti!
Un consiglio culinario
Tra le varie malghe e gli agriturismi della valle , non sarà di certo difficile organizzare un’escursione capace di garantire una sostanziosa pausa ristoratrice. La cucina sarà quella tipica del Trentino e non mancheranno di certo i canederli, i taglieri di affettati e sopraffini formaggi. Ma se siete arrivati a leggere fin qui, avrete intuito che c’è anche qualcosa in più, qualcosa di veramente unico! Stiamo parlando della Treccia Mòchena, un dolce che ricorda lo strudel almeno nell’aspetto; si tratta di una pasta sfoglia con tanta crema pasticcera e confettura di mirtilli. Per quanto pare non sia un piatto storico e che anzi abbia un’origine recente, ve lo possiamo garantire: è buonissima!!!
Allora, state già preparando lo zaino per la prossima gita alla Valle dei Mòcheni? Se sì, non dimenticate di aggiungere una mela La Trentina #buonacomelasuaterra!